Il 29 ottobre del 1955, Umberto Zanotti Bianco, Pietro Paolo Trompeo, Giorgio Bassani, Desideria Pasolini dall’Onda, Elena Croce, Luigi Magnani e Hubert Howard siglarono l’atto costitutivo dell’Associazione Italia Nostra, riconosciuta con del Presidente della Repubblica qualche anno dopo (Decreto n. 1111 del 22 agosto 1958).
Da allora, in settant’anni, le attività di volontariato culturale organizzate da Italia Nostra hanno contribuito a diffondere nel Paese la “cultura della conservazione” del Patrimonio e del Paesaggio.
Dal primo nucleo romano, l’Associazione è cresciuta in tutto il Paese e ad oggi, conta più di duecento sezioni sparse su tutto il territorio. Negli anni, è stata supportata dalla presenza attiva di importanti personaggi della cultura, come Giulia Maria Crespi, Renato Bazzoni, Antonio Cederna, Fulco Pratesi, Filippo Caracciolo, Pier Fausto Bagatti Valsecchi e Carlo Ripa di Meana.
Durante questi anni di battaglie civili, dall’originario nucleo di Italia Nostra si sono formate altre importanti realtà associative, in particolare quella del WWF, impegnata nella delicata tutela ambientale del Paese e quella del FAI rivolta in maniera più specifica ai beni culturali. Ciò ha confermato la fecondità dell’intuizione dei fondatori di Italia Nostra.
Assieme ad altre associazioni, Italia Nostra ha promosso un’intensa attività di ricerca che ha portato al suggerimento di normative e alla redazione di nuove leggi sul patrimonio storico e ambientale italiano.
Italia Nostra è un Ente no profit del Terzo Settore che impegna i soci in attività di tutela del Patrimonio, attraverso la conoscenza, la promozione, la valorizzazione e la fruizione anche con nuovi strumenti di comunicazione.
Italia Nostra nel proteggere beni culturali e ambientali, promuove un nuovo modello di sviluppo, fondato sulla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale e naturale italiano, capace di fornire risposte in termini di qualità del vivere e di occupazione: il recente “Piano Borghi”, qui documentato, ne è esempio.
Oltre alle grandi battaglie sui Centri Storici, le campagne, le aree verdi, gli spazi in disuso, si ricordano le campagne per promuovere l’individuazione di “Paesaggi Sensibili” (agricolo, urbano, montano, costiero, etc.) e la compilazione della “Lista Rossa dei Beni in pericolo” che ha già segnalato oltre cinquecento beni da parte delle diverse sezioni di Italia Nostra.
Ogni giorno Italia Nostra mette in pratica i principi della “Convenzione di Faro”, riunendo i suoi soci in una comunità che “attribuisce valore ad aspetti specifici dell’eredità culturale e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e trasmetterli alle generazioni future”.
Sin dagli anni Settanta, Italia Nostra ha promosso la ricerca nei campi della didattica e della formazione per promuovere l’educazione ambientale e ha intessuto rapporti internazionali con la fondazione “Europa Nostra” (federazione di 220 associazioni europee) e la partecipazione al BEE (Bureau Europeen de l’Environnement). Italia Nostra fa parte di AMoDo (Alleanza della Mobilità Sostenibile), collabora inoltre con il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri e il Corpo dei Carabinieri Forestale, con Coldiretti, ANCI, Vigili del Fuoco e varie Università.
Italia Nostra pubblica un bollettino periodico e opere di saggistica oltre a gestire beni e aree naturali, come il “BoscoinCittà” a Milano, primo esempio di forestazione urbana in Italia e la Valle dell’Imera in Sicilia.
FOTO DI COPERTINA
Il teatro romano di Sepino (Saepinum), Molise