Gioachino Rossini, Sinfonia dal "Guglielmo Tell"

Invito all'ascolto con Ernesto Schiavi e Pierpaolo Toso

Gioachino Rossini si dedicò alla musica strumentale in modo per lo più occasionale, lasciando soprattutto alle sue ouverture operistiche (da lui italianamente intitolate sinfonie) il compito di illustrare le sue doti di grande e originale compositore orchestrale, doti che del resto gli accompagnamenti ricchi ed elaborati delle sue arie e dei suoi concertati, nei quali spesso emerge un uso abilissimo degli strumenti a fiato, lasciano già ampiamente intravedere. Tutte le opere scritte da Rossini (una quarantina, tenuto anche conto dei rifacimenti) sono provviste di una sinfonia. Il numero di tali sinfonie è però largamente inferiore a quello delle opere, perché Rossini era solito trasferire con molta disinvoltura una introduzione orchestrale da un'opera all'altra, impiegando talvolta un'ouverture scritta per un opera seria in un'opera buffa, e viceversa. Tale atteggiamento, che mette capo al progressivo avvicinamento tra genere buffo e genere serio largamente praticato da Rossini, rimane costante nella produzione sinfonica del pesarese fin quasi alle ultime opere; ma già dal 1825, dall'ouverture della 'Semiramide', si nota un più esplicito legame (anche tematico) tra introduzione orchestrale e carattere dell'opera. L'inimitabile stile sinfonico rossiniano, contraddistinto dalla vivacità ritmica, dalla brillantezza melodica e dall'uso sistematico del crescendo (consistente nel ripetere tre volte una medesima frase con sonorità crescente) è evidente fin dalle prime sinfonie operistiche […]. Particolarmente riuscite sono le ouverture di alcune delle più importanti opere della giovinezza […]. In alcuni casi […] la popolarità delle ouverture ha resistito nel tempo assai più di quella dell'opera corrispondente.  Anche le opere appartenenti alla piena maturità rossiniana, come 'Semiramide', 'Viaggio a Reims' (1825), 'Le siège de Corinthe' (1826) e, soprattutto, 'Guillaume Tell' (1829), ultima della serie, contengono pagine sinfoniche di grande sapienza […]
Piero Santi

Nella prima parte di questo episodio della serie Invito all’ascolto, Ernesto Schiavi, Direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, racconta genesi e peculiarità della Sinfonia dal Guglielmo Tell di Gioachino Rossini (1792 – 1868), introducendoci al suo ascolto.

Nella seconda parte, Pierpaolo Toso, primo violoncello dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, esegue e spiega il solo del proprio strumento nell’incipit della sinfonia.

Ernesto Schiavi si è diplomato in violino al Conservatorio di Piacenza nel 1970 per entrare l’anno successivo nell’Orchestra del Teatro alla Scala, dove è rimasto fino al 2006. Dal 1979 al 1990 è stato docente di violino presso il Conservatorio di Piacenza. Ha fondato nel 1982, insieme a Claudio Abbado e ad altri musicisti, la Filarmonica della Scala, di cui è stato consigliere d’amministrazione fin dall’atto costitutivo e vicepresidente dal 1988 al 2000. Ha collaborato con direttori quali Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, Leonard Bernstein, Wolfgang Sawallisch, Georges Prêtre, Lorin Maazel, Myung-Whun Chung, Valery Gergiev, Seiji Ozawa, Fabio Luisi. Nel 1996, con il contributo del Fondo Sociale Europeo, ha fondato l’Accademia della Filarmonica della Scala. Dal 2001 al 2004, è stato direttore artistico dell’orchestra del Teatro Regio di Parma e ha steso il progetto dei Filarmonici del San Carlo di Napoli.

Come Direttore artistico della Filarmonica della Scala ha instaurato un fecondo rapporto con Daniel Barenboim, e sviluppato la collaborazione con Riccardo Chailly, Gustavo Dudamel, Daniele Gatti e Daniel Harding, rilanciando la presenza internazionale e l’attività discografica dell’orchestra. In particolare, nel 2007, con la direzione di Riccardo Chailly, ha organizzato il primo tour sinfonico della Scala negli Stati Uniti, dopo quello di Toscanini nel 1921. Negli ultimi anni, si è reso promotore di una svolta in campo sociale e nel rapporto della Filarmonica della Scala con la città di Milano attraverso l’ideazione delle iniziative Open Filarmonica: dal 2009 il progetto Prove Aperte a favore delle associazioni non-profit permette di raccogliere fondi per il sociale, dal 2010 il progetto didattico per bambini Sound, Music! coinvolge ogni anno oltre mille studenti della scuola primaria. 

Dal novembre del 2016 è Direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

Pierpaolo Toso ha studiato prima sotto la guida del padre, Piero, e di Max Cassoli, poi presso il Conservatorio di Venezia, dove si è diplomato con il massimo dei voti, e alla Musik-Akademie di Basilea, 
ottenendo il Konzert-Diplom. Nel 1990, diventa membro effettivo dell'Orchestra dei Giovani della Comunità Europea (E.C.Y.O.), suonando nei maggiori centri musicali europei con direttori e solisti di fama mondiale. Dal concorso indetto dalla Rai nel 2002, è primo violoncello dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Ha collaborato in qualità di solista con diverse, prestigiose orchestre. Si dedica alla musica da camera in varie formazioni, tra cui l'Ensemble Barocco.