Johannes Brahms, Sinfonia n. 1 in do minore per orchestra op. 68

Invito all'ascolto con Ernesto Schiavi e Diego Di Mario

Brahms conclude la grandiosa parabola del romanticismo musicale tedesco. Lontano dai fervori della "scuola neotedesca," rappresentata da Liszt, Wagner e in certa misura da Bruckner, egli risale alle origini, ritorna a Haydn, Mozart e soprattutto a Beethoven, di cui vorrebbe essere il legittimo erede. Dichiaratamente conservatore, non si avvede che gli impulsi della sua personalità tutta romantica lo pongono ormai, agli occhi di chi - come noi - può osservarlo alla distanza, sullo stesso piano del suo avversario più accanito, Richard Wagner, di cui tutto sommato può essere considerato l'equivalente in sede sinfonica. Questo non vale certo per il suo linguaggio armonico, che è controllato e severamente mantenuto nei limiti tradizionali, laddove Wagner straripa additando alla musica nuove mete; ma vale per la colossale concezione delle sue opere sinfoniche e sinfonico-corali, per il tormentato lirismo che lo pervade e che egli cerca, spesso invano, di costringere tra le barriere della forma. La sua orchestra, densa e a volte pletorica, ha più in comune con quella di Wagner che con quella di Beethoven; e il flusso del suo lirismo fa pensare assai più a Schubert che a 'classici' di Vienna. In altre parole, Brahms è intimamente, costituzionalmente un romantico che cerca di evadere in un mondo di forme grandiose che non è più il suo 
Giacomo Manzoni

Nella prima parte di questo episodio della serie Invito all’ascolto, Ernesto Schiavi, Direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, racconta genesi e peculiarità della Sinfonia n. 1 in do minore per orchestra di Johannes Brahms (1833 - 1897), introducendoci al suo ascolto.

Nella seconda parte, Diego Di Mario, primo trombone dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, esegue e spiega il solo del proprio strumento nell’inizio del IV movimento della sinfonia.

Ernesto Schiavi si è diplomato in violino al Conservatorio di Piacenza nel 1970 per entrare l’anno successivo nell’Orchestra del Teatro alla Scala, dove è rimasto fino al 2006. Dal 1979 al 1990, è stato docente di violino presso il Conservatorio di Piacenza. Ha fondato nel 1982, insieme a Claudio Abbado e ad altri musicisti, la Filarmonica della Scala, di cui è stato consigliere d’amministrazione fin dall’atto costitutivo e vicepresidente dal 1988 al 2000. Ha collaborato con direttori quali Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, Leonard Bernstein, Wolfgang Sawallisch, Georges Prêtre, Lorin Maazel, Myung-Whun Chung, Valery Gergiev, Seiji Ozawa, Fabio Luisi. Nel 1996, con il contributo del Fondo Sociale Europeo, ha fondato l’Accademia della Filarmonica della Scala. Dal 2001 al 2004, è stato direttore artistico dell’orchestra del Teatro Regio di Parma e ha steso il progetto dei Filarmonici del San Carlo di Napoli.

Come Direttore artistico della Filarmonica della Scala ha instaurato un fecondo rapporto con Daniel Barenboim, e sviluppato la collaborazione con Riccardo Chailly, Gustavo Dudamel, Daniele Gatti e Daniel Harding, rilanciando la presenza internazionale e l’attività discografica dell’orchestra. In particolare, nel 2007, con la direzione di Riccardo Chailly, ha organizzato il primo tour sinfonico della Scala negli Stati Uniti, dopo quello di Arturo Toscanini nel 1921. Negli ultimi anni, si è reso promotore di una svolta in campo sociale e nel rapporto della Filarmonica della Scala con la città di Milano attraverso l’ideazione delle iniziative Open Filarmonica: dal 2009 il progetto Prove Aperte a favore delle associazioni non-profit permette di raccogliere fondi per il sociale, dal 2010 il progetto didattico per bambini Sound, Music! coinvolge ogni anno oltre mille studenti della scuola primaria. 
Dal novembre del 2016 è Direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

Diego Di Mario si è diplomato a diciassette anni con il massimo dei voti e la lode presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali Giulio Briccialdi di Terni e perfezionato presso la Scuola di Musica di Fiesole, diventando Primo Trombone dell’Orchestra Giovanile Italiana. Nel 2008 ha vinto il concorso per il posto di Secondo Trombone all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi, dove è rimasto fino al 2009. Ha collaborato con prestigiose orchestre ed ha suonato sotto la direzione, tra gli altri, di Daniel Barenboim e Riccardo Chailly. Nella stagione 2011-2012, ha ricoperto il ruolo di primo trombone presso l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano e l'Orchestra Filarmonica della Scala.
Fa parte del Quartetto Italiano di Tromboni, con il quale tiene Masterclass e concerti sia in Italia che all’estero.