Pubblico e avanguardia secondo Abbado
Da "La Scala e i suoi protagonisti"
Il vero esordio di Abbado nel mondo dell’avanguardia musicale è datato al 27 marzo 1965, con la direzione alla Piccola Scala di Milano della prima assoluta di Atomtod di Giacomo Manzoni (scritta l’anno precedente).
Quel debutto, che precedeva di tre anni la nomina a Direttore Musicale dell’Orchestra del Teatro alla Scala, preannunciava, in qualche misura, il futuro orientamento del Maestro nei suoi anni scaligeri.
Il clima all’interno del Piermarini era quello giusto e con l’aiuto di Antonio Ghiringhelli prima e di Paolo Grassi in seguito, con il quale nel ’72 assunsi anche la Direzione musicale del Teatro, incominciò una vera e propria stagione di rinnovamento sia sul piano della programmazione teatrale e concertistica sia su quello della gestione della Scala. Innanzitutto, incominciammo a programmare le stagioni su base triennale proponendo veri e propri temi monografIci, come […] l’idea del ciclo Mahler che colmava una delle più grosse lacune del repertorio scaligero. […] I cittadini di Milano poterono così ascoltare per la prima volta in assoluto […]musiche allora davvero poco note dei maggiori musicisti della seconda scuola viennese o di compositori come Leoš Janáček. Era quello il momento giusto anche per promuovere le realtà musicali contemporanee, per allargare e arricchire i cartelloni delle stagioni operistiche e concertistiche con il repertorio del Novecento storico e d’avanguardia
Claudio Abbado