Intervista con Bruno Canino

Musica contemporanea: tradizione e innovazione 

Nel video Bruno Canino, pianista, clavicembalista e compositore, intervistato a Napoli il 28 febbraio 2024, in occasione del XIV Festival di Musica da Camera presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, racconta in un'intervista alcuni momenti della sua straordinaria carriera e risponde a domande sulla musica contemporanea, sulla lirica, sulla musica sacra, sulla tradizione musicale napoletana e sulla sua collaborazione con Franco Battiato.  

La divisione tra musica colta e musica popolare, che fino a tutto il XVIII secolo non esisteva, è sciagurata.
Bruno Canino

La musica è un linguaggio straordinario che va trattato con il più grande rispetto perché apre alcune porte sull’inconoscibile.
Bruno Canino 

Adoro la musica lirica, ma anche qui ci vorrebbe qualcosa di nuovo, i teatri dovrebbero commissionare ai compositori nuove opere e il pubblico dovrebbe essere curioso di conoscere cose nuove. Le vecchie opere sono meravigliose, però non credo che la via per rinnovare sia quella di trovare delle regie provocatorie, perché si tratta di musica che non ha bisogno di essere rinnovata.
Bruno Canino 


Bruno Canino nato a Napoli, ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, dove poi ha insegnato per 24 anni, e per dieci anni ha tenuto un corso di pianoforte e musica da camera al Conservatorio di Berna. Come solista e pianista da camera ha suonato nelle principali sale da concerto e festival europei, in America, Australia, Giappone e Cina. Suona in duo pianistico con Antonio Ballista e collabora con illustri strumentisti quali Salvatore Accardo, Uto Ughi, Pierre Amoyal, Itzahk Perlman e Sergei Krylov. È stato direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia dal 1999 al 2002 e si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione. Ha suonato sotto la direzione di Claudio Abbado, Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Wolfgang Sawallisch, Luciano Berio, Pierre Boulez con orchestre quali la Filarmonica della Scala, l’Orchestra di Santa Cecilia, i Berliner Philharmoniker, la New York Philharmonia, la Philadelphia Orchestra e l’Orchestre National de France. Numerose sono le sue registrazioni discografiche: fra le più recenti ricordiamo l’integrale pianistica di Casella e quella di Chabrier. Tiene regolarmente masterclass per pianoforte solista e musica da camera in Italia, Germania, Spagna, Giappone, e partecipa al Marlboro Music Festival negli Stati Uniti da più di quarant’anni. I suoi libri Vademecum del pianista da camera e Senza musica sono editi da Passigli.