Samir Odeh-Tamimi, "Roaïkron" - Wolfgang Rihm, "Tutuguri VI (Kreuze)"

Tra Saturno e i Tarahumara

Il 7 ottobre, presso la Biblioteca dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee, sono stati eseguiti Roaïkron, commissionato dalla Biennale Musica al compositore israeliano-palestinese Samir Odeh-Tamimi (in prima assoluta), e Tutuguri VI (Kreuze) di Wolfgang Rihm, entrambi per 6 percussionisti.

In queste, come in altre performance della sezione Sound Structures che esaltano la potenza dei corpi percussivi e le straordinarie costruzioni timbriche e coloristiche, il pubblico è stato libero di muoversi intorno ai musicisti per apprezzare le diverse prospettive acustiche.

Roaï deriva dalla parola araba roaïa e indica sostanzialmente il concetto dei sogni del primo mattino, intesi, però, come messaggi divini. Kron, invece, è l’abbreviazione della parola greca Kronos (Saturno). Roaïkron indica, dunque, un messaggio saturniano.

Nel brano, le strutture ritmiche aleatorie, spesso ripetute, portano a formazioni ritmiche imprevedibili e a un tessuto ritmico molto complesso. Inoltre, gli esecutori articolano frammenti linguistici che a volte possono degenerare in un vero e proprio urlo e – in maniera simile ad altre mie composizioni – hanno un effetto arcaico
Samir Odeh-Tamimi


Tutuguri. Le rite du soleil noir è una poesia di Antonin Artaud nata dall’esperienza del suo viaggio in Messico nel 1936, destinato a conoscere i riti sciamanici del popolo Tarahumara, che si basavano sugli effetti allucinogeni della mescalina.
La poesia ha ispirato Wolfgang Rihm a scrivere Tutuguri. Poème dansé (1980-1982), un balletto per orchestra, coro, nastro magnetico e recitante composto da sei parti indipendenti, di cui alla Biennale è stata eseguita l’ultima sezione.

I sei percussionisti, che usano soltanto strumenti membranofoni […] sono disposti a semicerchio. La scrittura di Rihm procede per blocchi sonori massicci alternati a momenti di gestualità scarna e a elementi ritmici ripetitivi. Il risultato è una musica ipnotica e primordiale […] per cercare di comunicare con l’esperienza più atavica della percezione sonora
Dal Catalogo della Biennale Musica 2024


Sound Structures è la sezione della Biennale Musica 2024 dedicata a composizioni di ampio respiro che esplorano la natura fisica del suono, conducendo il pubblico in un viaggio immersivo all'interno della realtà delle emissioni acustiche.