Auditorium Rai Arturo Toscanini

Auditorium Rai Arturo Toscanini

La storia

Auditorium Rai Arturo Toscanini
Circo equestre, categoria delle "fabbriche specializzate"

Con il nome di Regio Ippodromo Vittorio Emanuele II, sorge nel 1856 all'esterno della vecchia Torino barocca: s'addossa alla cinta fortificata e incorpora un tratto della cortina alla quale sorgeva un massiccio isolato di proprietà regia che ospitava il Teatro Regio, gli Archivi di Stato e l'Accademia di Artiglieria e Genio. L'isolato vicino conteneva la Regia Zecca, il Regio Maneggio di Carlo Emanuele II (ribattezzato con il nome di "Cavallerizza") e le scuderie di Casa Reale. La vicinanza con questi edifici spiega l'origine del Teatro Vittorio come "circo stabile" di proprietà della Corona destinato all'arte equestre intesa contemporaneamente come esercitazione fisica e come spettacolo.

Caratteristiche del "circo stabile" come architettura tipica del XIX secolo
Costruito per essere il centro della vita mondana della società borghese dell'Ottocento, il circo stabile nasce come ippodromo dove esperti cavalieri si esibiscono in combattimenti di fronte a numerosi spettatori-tifosi. Inoltre diventa teatro di manifestazioni atletiche e acrobatiche. In tutta Europa nascono in quegli anni edifici simili, come il circo "Renz" di Berlino del 1855 o il circo "Fernando" di Parigi del 1875.

1856 - Regio Ippodromo Vittorio Emanuele II
Nasce per iniziativa statale, forse per aprire al pubblico un ippodromo che contenesse più di 1300 persone, considerato che la popolazione torinese era salita da 66.000 a 180.000 abitanti, e per sfruttare la presenza dei Maneggi Reale e Chiablese in modo da utilizzarne i servizi. Disegnato da Gaetano Bertolotti e diretto dai fratelli Bogetto e Leopoldo Galli, poteva contenere nella vasta platea e nelle due gallerie che correvano intorno alla sala 4.500 spettatori. Già nel 1869 la sua utilizzazione come circo aveva ormai un impiego saltuario, come si legge nella Torino descritta di Baricco: "Poco dopo la costruzione venne reso adatto alle rappresentazioni di opere in musica e balli: ma, ove sia d'uopo, può ancora convertirsi in circo di equitazione e di ginnastica".

Il destino del Vittorio come sala da concerti
Arturo Toscanini a Torino. Nel 1872, con una serie di concerti diretti dal maestro Pedrotti, il "Vittorio" viene riservato prevalentemente all'attività concertistica. Torino diventa la prima città italiana a organizzare regolari stagioni sinfoniche con un’orchestra stabile, che si susseguirono fino al 1883. Nel 1884, in occasione dell’Esposizione Generale Italiana, “il Comitato volle che l’arte musicale vi fosse degnamente rappresentata... con una serie di concerti sinfonici che dimostrassero a quale grado di coltura fosse giunta tale musica in Italia”. Lo scopo fu raggiunto con la creazione di un’orchestra torinese di circa cento elementi, e cioè l’Orchestra dei Concerti ampliata dall’aggiunta di nuovi elementi, tra cui un giovane violoncellista destinato a diventare un grandissimo direttore: Arturo Toscanini. Fu proprio lui ad adoperarsi alla nascita di questo complesso che prese il nome di Orchestra Municipale e ne fu concertatore e direttore principale per tre anni, dirigendo in occasione dell’Esposizione del 1898 ben 43 concerti. Contemporaneamente Toscanini fondò insieme a Giuseppe Depanis la Società dei Concerti, al fine di organizzare regolari stagioni sulla scia dell’esperienza maturata con i Concerti popolari. L’attività dell’orchestra proseguì anche dopo la partenza di Toscanini per Milano ininterrottamente fino al 1915, anno in cui fu sciolta per ragioni belliche ed economiche.

1901, 1910, 1926 - Il Teatro Vittorio e le sue ristrutturazioni
All’inizio del Novecento la struttura architettonica del teatro mostra segni di invecchiamento e la sala viene concessa gratuitamente in uso a “quella Società, composta di eletti cittadini, che fosse per costituirsi a tale scopo". Così, nel 1901, il conte ingegnere Antonio Vandone di Cortemilia riprende completamente l'edificio dal punto di vista architettonico: sposta e ingrandisce le scale di accesso alle gallerie per dare maggiore sviluppo ai servizi di biglietteria e guardaroba, costruisce al primo piano fumoir, buffet, locali di servizio e risistema gli accessi al palco reale. Abbassa il pavimento del palcoscenico, eliminando gli accessi per i cavalli, e ricostruisce il tetto della sala, rifacendone completamente le decorazioni interne. Lo stesso Antonio Vandone restaura la sala anche nel 1910 e nel 1924-26. La ristrutturazione del 1926, con la collaborazione dell'ingegner Antonio Giberti per la parte strutturale, dota il palcoscenico di congegni meccanici e ne migliora la visibilità sostituendo le grosse colonne in sala con altre più sottili; viene soppresso il palco reale e rinnovata la decorazione avvalendosi molto degli effetti di luce diffusa.

1952 - Auditorium Rai
In seguito all'incendio dell'ex teatro Scribe o "di Torino", che aveva privato l'Orchestra Sinfonica di Torino della Rai di un ambiente capace di ospitarla, l'allora Direttore Generale delibera l'acquisto del Teatro Vittorio e affida ad Aldo Morbelli l'elaborazione del progetto di sistemazione generale dell'edificio, chiedendo contemporaneamente il parere di cinque noti architetti per la realizzazione della sala nel rispetto delle esigenze acustiche. L'architetto Carlo Mollino vince il concorso ed entra nel gruppo dei collaboratori. Le esigenze sono molteplici: bisogna ampliare l'ingresso, la biglietteria e i servizi, e cioè agevolare in generale l'accesso del pubblico e la sua possibilità di sostare durante gli intervalli degli spettacoli. Per quello che riguarda la sala, senza comprometterne l’acustica, occorre renderla ancora più soddisfacente per il pubblico, ampliando ulteriormente la visibilità del palcoscenico. In quest'ottica viene allargato di quasi sei metri il boccascena, e viene posizionata al centro sul fondo dell'orchestra la parte centrale dell'organo da concerto a quattro tastiere. La sala, dotata dei più recenti impianti tecnologici di registrazione, è inaugurata il 16 dicembre 1952 da un concerto diretto da Mario Rossi con musiche di Stravinskij, Mozart e Rossini, cui segue tre giorni dopo l’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven sotto la direzione di Wilhelm Furtwängler.

2006 - Auditorium Rai
La sala restaurata è stata inaugurata il 19 gennaio 2006 con un grande concerto sinfonico dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta dal suo Direttore principale Rafael Frühbeck de Burgos, nel quale è stata presentata la Sinfonia n. 2 in do minore "Resurrezione" di Gustav Mahler. All'esecuzione hanno partecipato il soprano Elizabeth Norberg-Schulz, il contralto Sara Mingardo e il Coro Filarmonico “Ruggero Maghini” di Torino diretto da Claudio Chiavazza. Le due domeniche successive (22 e 29 gennaio) l'Auditorium è stato aperto al pubblico per tutta la giornata, ospitando migliaia di persone accorse per assistere ai concerti presentati dai gruppi da camera dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nella nuova sala restituita alla musica.

2007 - Intitolazione ad Arturo Toscanini
Il 4 ottobre 2007 l'Auditorium è stato intitolato ad Arturo Toscanini nel cinquantesimo anniversario della scomparsa.

Foto in alto: 1953 - Stagione Sinfonica Pubblica della RAI VII concerto: Maestro Rossi Mario