Sfide e opportunità

Padre Paolo Benanti

Padre Paolo Benanti, della Pontificia Università Gregoriana, ci illustra il suo pensiero riguardo sfide e opportunità dell'intelligenza artificiale.
Quando guardiamo questa l'ultima frontiera dell'innovazione dell'intelligenza artificiale, guardiamo di fatto alla possibilità di poter utilizzare la macchina per amplificare le capacità umane. E' un processo antico quanto la rivoluzione industriale, solo che questa volta quello che stiamo cercando di automatizzare non è il lavoro, la forza muscolare, ma è la capacità di surrogare anche la capacità del decidere umano in una nuova forma che è quella di poter automatizzare alcune forme di decisioni e altre introdurle con una capacità di predizione su quello che potrebbe accadere nel prossimo futuro.

Questo nuovo tipo di strumento ci può portare quindi a capacità mai viste prima: se noi possiamo, con una certa certezza statistica, intuire o capire quale sarà la configurazione di un sistema nelle prossime ore, giorni o anche settimane, possiamo prendere decisioni che per esempio escludano tutta una serie di rischi.

Pensiamo in medicina: sapere come evolverà la nostra salute, potrebbe ottimizzare le cure mediche o sapere effettuare una diagnosi semplicemente dal guardare un'immagine, processarla attraverso un computer, potrebbe rendere disponibili cure, che per esempio, fino a ieri non erano disponibili in parti remote o rurali del pianeta, anche a tutte le persone che ora ne sono prive.
D'altronde però, come abbiamo imparato fin da quando eravamo all'interno delle caverne, da quando abbiamo preso in mano cioè la prima clava e ci siamo resi conto che non c'è un'utensile che non possa diventare un'arma, ecco questo strumento può anche diventare uno strumento di esclusione fortissimo, potrebbe decidere per noi al posto nostro chi è degno di ricevere una cura o chi no, chi ha diritto ad avere magari un prestito e chi no, potrebbe, in altre parole non solo surrogare la nostra scarsità di mezzi di oggi per fare un bene migliore, ma potrebbe amplificare le disuguaglianze. Il tutto ovviamente con un costo energetico. Se noi guardiamo al benessere nostro e del pianeta, quello che oggi mette a rischio la nostra sopravvivenza e quella di altre specie viventi, è proprio il cambiamento climatico che è connesso al consumo energetico. Grandi potenzialità, grandi responsabilità, al di là della fattore tecnico, uno dei fattori principali è decidere eticamente qual è l'uso più appropriato questa tecnologia.