Elezioni del 1948

Il primo voto dello Stato democratico

L’Italia, con il referendum del 2 giugno, è diventata da meno di due anni una Repubblica. Al Quirinale non c’è più il Re ma il capo dello Stato e in Parlamento siedono i Costituenti eletti dal popolo chiamati a scrivere la Carta Costituzionale. E' in questo contesto di profondi mutamenti che gli italiani, per la prima volta, partecipano alle elezioni politiche di uno Stato democratico.  E' il 18 aprile 1948, il giorno del voto. L’asprezza della campagna elettore tra i due schieramenti in campo, il Fronte Democratico Popolare e la Democrazia Cristiana, non offusca ciò che è chiaro a entrambi: gli italiani devono andare in massa alle urne. Quasi 27 milioni di persone si recano così a votare, il 92,23% degli aventi diritto e lo fanno, non solo per la chiamata dei partiti ma perché tutti i cittadini sentono l’importanza di poter decidere.

L’asprezza della campagna elettore tra i due schieramenti in campo, il Fronte Democratico Popolare e la Democrazia Cristiana, non offusca ciò che è chiaro a entrambi: gli italiani devono andare in massa alle urne
 

Quali sono le figure chiave di quelle elezioni?  Il ruolo della Chiesa e dei Comitati Civici a sostegno del partito cattolico uscito vincitore dalle urne, gli slogan della campagna elettorale (“Nell’urna Dio ti vede, Stalin no!”), i comizi e i tanti testimonial come Eduardo de Filippo o Aroldo Tieri, arruolati nei cinegiornali per invitare gli italiani al voto e spiegare loro i vantaggi della democrazia. Rivediamo tutto questo e altro ancora in una puntata del programma Il Tempo e la Storia.

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