Sud. Perché è rimasto indietro?

Eco della storia

A più di 150 anni dall’Unità d’Italia, il Paese è ancora diviso in due. Il Pil pro capite, condizioni di vita, diritti sociali, istruzione, libertà civili confermano che il Mezzogiorno rimane arretrato rispetto all’Italia e all’Europa.

Ma di chi è la colpa? Sono stati i meridionali a non saper crescere o sono stati i settentrionali che li hanno sfruttati? La responsabilità è delle classi dirigenti meridionali, o dei governi che si sono susseguiti dal dopoguerra ad oggi? Oppure le responsabilità sono da rintracciare nelle condizioni geografiche svantaggiate, o nella criminalità organizzata che scoraggia gli investimenti?

Questi e molti altri gli interrogativi al centro di questa puntata di Eco della Storia. In studio, ospite di Gianni Riotta, Ferdinando Giugliano, ex editorialista del quotidiano Repubblica, con un passato da  analista economico di Financial Times, affronta il tema della questione meridionale, soprattutto analizzando il fenomeno della grande emigrazione di fine ‘800 e della nuova migrazione, dal miraggio delle grandi opere, come il Ponte sullo Stretto, all’eredità della Cassa del Mezzogiorno.

Un viaggio nel Sud senza pregiudizi, alla ricerca delle radici storiche della questione meridionale, tra le delusioni del passato e le speranze delle nuove generazioni.

Oggi non c’è solo la desertificazione industriale a far paura. Altri fattori, come lo stato decadente delle università, creano il rischio di sottosviluppo permanente.  

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