Verdun 1916

La sofferenza, la forza, l'eroismo

È stata definita la più cruenta e drammatica battaglia della Prima Guerra mondiale, un vero e proprio “tritacarne” dove hanno perso la vita, nel giro di dieci mesi, più di settecentomila soldati, tra francesi e tedeschi. Verdun è una cittadina-roccaforte a duecento chilometri da Parigi: la conquista della città avrebbe spalancato  ai tedeschi le porte di ingresso alla Capitale. La “battaglia del secolo”, come viene denominata, è stata una carneficina di dimensioni mai viste: centinaia di migliaia di morti provocati in buona parte dalla forza distruttrice dell’artiglieria e dall’uso dei gas asfissianti. Un vero e proprio inferno, diventato poi una sorta di sacra leggenda nazionale per i francesi, sinonimo di sofferenza, forza e eroismo.  

È stata definita la più cruenta e drammatica battaglia della Prima Guerra mondiale, un vero e proprio “tritacarne” dove hanno perso la vita, nel giro di 10 mesi, più di settecentomila soldati, tra francesi e tedeschi

In primo piano, tre date: il 21 febbraio 1916, quando dopo otto ore di bombardamento da parte dei Tedeschi, sulle linee francesi cala il silenzio e le pattuglie del Reich escono allo scoperto per prendere possesso delle trincee nemiche; il 15 dicembre 1916, data della fine della battaglia, in cui i Francesi riconquistano il terreno precedentemente preso dai tedeschi dando un duro colpo alle loro speranze di vittoria; il 22 settembre 1984, quando il presidente francese Mitterrand e il cancelliere tedesco Kohl visitano il grande cimitero militare di Douaumont, accanto a Verdun, per sigillare per sempre l’amicizia Franco-Tedesca.