Lawrence d'Arabia

Il principe del deserto

Di Thomas Edward Lawrence, meglio noto con il soprannome di Lawrence d’Arabia è stato scritto e detto moltissimo. Archeologo, spia, rivoluzionario, condottiero, stratega militare, fino a diventare un personaggio così scomodo, da far sospettare che la sua morte, avvenuta per un incidente di motocicletta nel 1935, non sia stata accidentale.
Nato in Galles nel 1888, Lawrence frequenta il prestigioso Jesus College di Oxford, dove viene avvicinato da David George Hogarth, archeologo, orientalista e soprattutto agente dell’intelligence britannica.
Lawrence appassionato di storia delle crociate e archeologia, nel 1909 comincia a viaggiare tra Siria, Giordania, Egitto e nei paesi del Vicino Oriente, diventando un esperto della cultura araba, un profondo conoscitore del territorio, degli avamposti e capisaldi turchi.  Tutto il territorio infatti, è da oltre quattro secoli sotto il dominio dell’Impero ottomano, alleato degli imperi tedesco e austroungarico. La decadenza dell’impero di Istanbul ha stuzzicato gli appetiti delle potenze coloniali europee, che desiderano sostituirsi al suo dominio.
Arruolato nell’intelligence britannica alla vigilia della I Guerra Mondiale, a Lawrence viene affidato il compito di sollevare le popolazioni arabe contro l’Impero ottomano, per indebolirlo internamente.
Il primo problema che deve affrontare è quello di riunire le diverse tribù, spesso in lotta fra loro, sostituendo alla lotta per la supremazia locale, un sentimento nazionale in grado di far sollevare le diverse popolazioni contro l’oppressore ottomano. Il nazionalismo è un sentimento estraneo alla cultura mussulmana dei primi del ‘900, e Parigi e Londra alimentano le rivolte locali con la promessa di appoggiare la causa nazionale dei paesi arabi nel dopoguerra. Una promessa che non verrà mantenuta.
Lawrence stringe rapporti con al-Ḥusayn ibn ʿAlī Himmat, sharif della Mecca e discendente del Profeta, la principale autorità religiosa dopo il sultano di Istanbul.
Lawrence però non si accontenta, e cerca un altro condottiero da affiancare all’anziano leader religioso. Individua questa figura in uno dei quattro figli di Husayn, il colto e raffinato Faysal, futuro re dell’Iraq, che rimane subito affascinato dall’idea dell’indipendenza araba.

La rivolta inizia nel 1916 e viene coronata da successo anche grazie all’apporto militare di Lawrence, che nel frattempo è stato elevato al grado di colonnello.
Con le tecniche tipiche della guerriglia, Lawrence, pur non disponendo di soldati regolari, mette subito in difficoltà l’esercito  ottomano. La prima importante vittoria avviene con l’occupazione di Aqaba, la città portuale del Mar Rosso.


Per questa operazione decide di attaccare via terra il porto, sorprendendo le difese turche. Un assalto che mette in luce le geniali doti di comando di Lawrence. Nel novembre del 1918, Lawrence e Faysal entrano trionfalmente a Damasco. La guerra è vinta.
Alla conferenza di Parigi nel 1919, Lawrence è il traduttore ufficiale di Faysal. Di lui il nuovo leader arabo si fida completamente.  Sono le potenze vincitrici, Francia e Gran Bretagna, a tradire le aspettative. Stabiliscono la spartizione dei territori Medio Orientali; una decisione che avrà gravi ripercussioni sulla stabilità dell’intera regione. Libano e Siria, staccati dalle nazioni arabe, vengono posti sotto mandato francese; Palestina, Transgiordania e Iraq sotto mandato britannico.
Dopo aver alimentato il nazionalismo arabo, le potenze europee lo soffocano con il colonialismo; una politica che farà cadere sul nascere la possibilità che il Medio Oriente possa avviare una transizione in senso democratico.
Amareggiato dagli eventi, e sentendosi personalmente tradito, Lawrence si dimette dalla carica di consigliere politico degli Affari Arabi giungendo a rifiutare la carica di viceré delle Indie. Rifiuta anche la più alta onorificenza militare, la Victoria Cross, proprio mentre Giorgio V sta per consegnargliela.
Si ritira a vita privata, dedicandosi alla stesura del suo libro di memorie I sette pilastri della saggezza.
Il mito di Lawrence nasce alla fine della guerra grazie a un giornalista americano: Lowell Thomas. Rimasto affascinato da Lawrence, dopo averlo incontrato a Gerusalemme negli anni della rivolta araba, diviene il suo primo biografo ufficiale, presentando, proprio durante la conferenza di Parigi del ’19, una conferenza-spettacolo dal titolo Travelogues.