Alessandria e Marengo
Raccolta di immagini e musica
Una raccolta di immagini e musica su Alessandria, Marengo ed il territorio circostante che apre da Villa Delavo, fino al meraviglioso Castello di Piovera dove Napoleone commissionò alla famiglia il trasporto di diamanti.
Nello specifico:
Villa Delavo, costruita nel 1847 per ricordare la vittoria di Napoleone e di proprietà della Provincia, è stata completamente ristrutturata e restaurata, riportando alla luce pregevoli dipinti e affreschi. Nel cortile di Villa Delavo è esposto il busto commemorativo del generale Louis Charles Desaix (costruito da Giovanni Antonio Delavo). La villa presenta molte decorazioni prospettiche esterne del Gabetta, e decorazioni interne di Paolo Maggi. Francesco Mensi vi realizzò il grande dipinto de l’”Apoteosi di Napoleone”, di cui oggi è visibile il disegno preparatorio. Nel parco vediamo anche la cappella/ossario che il Delavo fece erigere per riunirvi i resti dei caduti, in prossimità del busto di Desaix.
Rievocatori della 27° Divisione Militare e il Generale Berthier, Capo di Stato Maggiore dell’Armée, insieme alla 59° Demì Brigade.: quest’anno l’evento avrà luogo il 12 e il 13 giugno, che coincide con i 220 anni dalla battaglia, con oltre 100 rievocatori provenienti da diversi Paesi europei, che si scontreranno indossando le uniformi dell’epoca, muniti di fucili e pistole.
Il Marengo Museum dove è possibile rivivere la celebre battaglia, con l’esposizione di opere d’arte, oggetti d’epoca, libri, documenti, mappe, uniformi, materiali multimediali e molto altro. L’ingresso al museo, costituito dalla “Piramide”. Napoleone volle che nella piana di Marengo fosse eretta una grande piramide di pietra che, insieme al sacrificio del generale Desaix e dei suoi uomini, ricordasse eternamente la sua gloriosa vittoria. La sua costruzione iniziò subito ed erano quasi giunti alla fine dei lavori, ma tornarono gli austriaci e la distrussero. Il Comune di Alessandria costruì una nuova Piramide in ghisa nel 2009, che divenne il simbolo del Museo e della Alessandria Napoleonica.
Oggetti: il calamaio usato per firmare la resa austriaca dopo la battaglia di Marengo, la lettera con cui il Generale Berthier annunciava la vittoria di Marengo a Josephine; fra i materiali esposti importanti, i depositi provenienti da istituzioni culturali francesi, come il Musée de l’Armée di Parigi e le donazioni di collezionisti a partire dalla Società Napoleonica di Marengo. Alcuni quadri di Keith Rocco e Christa Hook, artisti di grande fama; le stampe di Bagetti, armi provenienti dal campo di battaglia. Le uniformi originali, fucili, pistole, cannoni, i diorami realizzati ad hoc, il parco e l’ossario della battaglia e nel cortile d’onore Villa Delavo, la statua di Napoleone Primo Console.
Il platano piantato nel 1800 da Napoleone per onorare i circa 2.000 soldati morti il giorno della battaglia e i 10.000 feriti di entrambi gli schieramenti. Esso ha oltre 200 anni è alto circa 40 metri; le sue fronde coprono un'area di circa 400 m² quando è primavera/estate. L'albero è di proprietà del Comune di Alessandria e protetto dalla Sopraintendenza locale.
Uno scorcio sul moderno ponte Meyer che attraversa il fiume Tanaro.
La Cittadella di Alessandria costituisce uno dei più grandiosi monumenti europei nell'àmbito della fortificazione permanente del XVIII secolo, uno dei pochi ancora esistenti e sicuramente uno dei meglio conservati in Europa. È l'unica fortezza di pianura costruita dai Savoia nel XVIII secolo ed è l'unica fortezza europea ancora oggi inserita nel suo contesto ambientale originario. Napoleone Bonaparte, dopo i trionfi della battaglia di Marengo e l'ascesa al trono imperiale di Francia, decise di ampliare e restaurare la fortezza e di circondare la città con nuove difese e otto nuove fortificazioni allo scopo di realizzare una grande base logistica destinata a supportare le operazioni dell'esercito francese schierato nel Nord Italia, lo sviluppo urbano era previsto nell'abitato di Marengo. Durante l'occupazione francese la posizione e l'efficacia delle moderne fortificazioni ha fatto della Cittadella una delle fortezze più spettacolari dell'impero e il più ricco arsenale di tutta Europa. La costruzione e lo stato di conservazione degli edifici napoleonici sono unici. Napoleone voleva fare della Cittadella la “porta orientale” della Francia.
In coda il Castello di Piovera; Gli ultimi eredi, i nobili Doria e Odescalchi, lo cedettero all’attuale proprietario e loro cugino, il conte Niccolò Calvi di Bergolo, nel 1967. Quest’ultimo ha creato all’interno del castello e nel giardino suggestivi e interessanti percorsi storico-artistici aperti al pubblico, laboratori e mostre d’arte.
Nello specifico:
Villa Delavo, costruita nel 1847 per ricordare la vittoria di Napoleone e di proprietà della Provincia, è stata completamente ristrutturata e restaurata, riportando alla luce pregevoli dipinti e affreschi. Nel cortile di Villa Delavo è esposto il busto commemorativo del generale Louis Charles Desaix (costruito da Giovanni Antonio Delavo). La villa presenta molte decorazioni prospettiche esterne del Gabetta, e decorazioni interne di Paolo Maggi. Francesco Mensi vi realizzò il grande dipinto de l’”Apoteosi di Napoleone”, di cui oggi è visibile il disegno preparatorio. Nel parco vediamo anche la cappella/ossario che il Delavo fece erigere per riunirvi i resti dei caduti, in prossimità del busto di Desaix.
Rievocatori della 27° Divisione Militare e il Generale Berthier, Capo di Stato Maggiore dell’Armée, insieme alla 59° Demì Brigade.: quest’anno l’evento avrà luogo il 12 e il 13 giugno, che coincide con i 220 anni dalla battaglia, con oltre 100 rievocatori provenienti da diversi Paesi europei, che si scontreranno indossando le uniformi dell’epoca, muniti di fucili e pistole.
Il Marengo Museum dove è possibile rivivere la celebre battaglia, con l’esposizione di opere d’arte, oggetti d’epoca, libri, documenti, mappe, uniformi, materiali multimediali e molto altro. L’ingresso al museo, costituito dalla “Piramide”. Napoleone volle che nella piana di Marengo fosse eretta una grande piramide di pietra che, insieme al sacrificio del generale Desaix e dei suoi uomini, ricordasse eternamente la sua gloriosa vittoria. La sua costruzione iniziò subito ed erano quasi giunti alla fine dei lavori, ma tornarono gli austriaci e la distrussero. Il Comune di Alessandria costruì una nuova Piramide in ghisa nel 2009, che divenne il simbolo del Museo e della Alessandria Napoleonica.
Oggetti: il calamaio usato per firmare la resa austriaca dopo la battaglia di Marengo, la lettera con cui il Generale Berthier annunciava la vittoria di Marengo a Josephine; fra i materiali esposti importanti, i depositi provenienti da istituzioni culturali francesi, come il Musée de l’Armée di Parigi e le donazioni di collezionisti a partire dalla Società Napoleonica di Marengo. Alcuni quadri di Keith Rocco e Christa Hook, artisti di grande fama; le stampe di Bagetti, armi provenienti dal campo di battaglia. Le uniformi originali, fucili, pistole, cannoni, i diorami realizzati ad hoc, il parco e l’ossario della battaglia e nel cortile d’onore Villa Delavo, la statua di Napoleone Primo Console.
Il platano piantato nel 1800 da Napoleone per onorare i circa 2.000 soldati morti il giorno della battaglia e i 10.000 feriti di entrambi gli schieramenti. Esso ha oltre 200 anni è alto circa 40 metri; le sue fronde coprono un'area di circa 400 m² quando è primavera/estate. L'albero è di proprietà del Comune di Alessandria e protetto dalla Sopraintendenza locale.
Uno scorcio sul moderno ponte Meyer che attraversa il fiume Tanaro.
La Cittadella di Alessandria costituisce uno dei più grandiosi monumenti europei nell'àmbito della fortificazione permanente del XVIII secolo, uno dei pochi ancora esistenti e sicuramente uno dei meglio conservati in Europa. È l'unica fortezza di pianura costruita dai Savoia nel XVIII secolo ed è l'unica fortezza europea ancora oggi inserita nel suo contesto ambientale originario. Napoleone Bonaparte, dopo i trionfi della battaglia di Marengo e l'ascesa al trono imperiale di Francia, decise di ampliare e restaurare la fortezza e di circondare la città con nuove difese e otto nuove fortificazioni allo scopo di realizzare una grande base logistica destinata a supportare le operazioni dell'esercito francese schierato nel Nord Italia, lo sviluppo urbano era previsto nell'abitato di Marengo. Durante l'occupazione francese la posizione e l'efficacia delle moderne fortificazioni ha fatto della Cittadella una delle fortezze più spettacolari dell'impero e il più ricco arsenale di tutta Europa. La costruzione e lo stato di conservazione degli edifici napoleonici sono unici. Napoleone voleva fare della Cittadella la “porta orientale” della Francia.
In coda il Castello di Piovera; Gli ultimi eredi, i nobili Doria e Odescalchi, lo cedettero all’attuale proprietario e loro cugino, il conte Niccolò Calvi di Bergolo, nel 1967. Quest’ultimo ha creato all’interno del castello e nel giardino suggestivi e interessanti percorsi storico-artistici aperti al pubblico, laboratori e mostre d’arte.