L'aula

Montecitorio

Capolavoro dello stile liberty, l’Aula di Montecitorio, progettata e realizzata dall’architetto palermitano Ernesto Basile, è il luogo in cui si riunisce l’Assemblea della Camera: qui i deputati discutono, modificano e approvano i progetti di legge, esprimono il voto dal proprio scranno ed esercitano le funzioni di indirizzo e controllo. Qui si riunisce il Parlamento in seduta comune e qui pronuncia il giuramento il Presidente della Repubblica all’indomani della sua elezione.

Colpisce e impressiona il visitatore che entra nell’Aula la solennità del luogo, l'armonia fra l'anfiteatro dei banchi, che degradano verso quello della Presidenza, le arcate imponenti delle tribune lungo tutto il perimetro della sala e il velario che dona dall’alto grande luminosità all'ambiente.

Il rivestimento in rovere delle pareti e il tipico rosso scuro delle sedute conferiscono grande eleganza all’emiciclo perfettamente regolare, voluto da Basile. Sopra le tribune dalle quali i cittadini possono assistere alle sedute, corre ininterrotto il fregio pittorico di Giulio Aristide Sartorio, composto da 50 pannelli, in cui sono dipinte la storia del popolo e della civiltà italiana attraverso immagini allegoriche; in particolare, sono rappresentate l’Italia trionfante su una quadriga e le cento città italiane che si prendono per mano e offrono le virtù popolari. Grazie alla particolare tecnica pittorica e al gioco di prospettive, le figure spiccano nei loro volumi, quasi fossero un altorilievo, come a voler assumere maggiore autorevolezza e solennità. Il velario è uno splendido soffitto in vetro e ferro battuto realizzato dalla ditta Beltrami di Milano. Alle spalle del banco della Presidenza l’altorilievo bronzeo di Davide Calandra celebra l’Unità d’Italia e la monarchia dei Savoia. L’Assemblea della Camera non si è sempre riunita in questa Aula. All’indomani del trasferimento della capitale a Roma, la realizzazione di un’aula provvisoria per ospitare l’Assemblea a Palazzo Montecitorio venne affidata all’ingegnere Paolo Comotto, che la adattò all’originaria planimetria del palazzo ospitandola nel cortile semicircolare. Ma sin dalle prime sedute apparvero evidenti i limiti costruttivi di una struttura provvisoria, segnatamente per i problemi dati dall’eccessivo freddo d’inverno e dal forte caldo nei mesi estivi. Si pervenne così alla decisione nel 1902 di affidare all’architetto Ernesto Basile l’incarico di costruire una Nuova Aula, che fu inaugurata il 20 novembre 1918, poco più di due settimane dopo la fine della prima guerra mondiale. Da quel giorno le forze politiche continuano a confrontarsi nell’emiciclo di Montecitorio, che può essere considerato a giusto titolo, insieme all’Aula del Senato, il tempio della democrazia del nostro Paese, il cui funzionamento e i cui ritmi di lavoro sono scanditi dalla Costituzione e dal Regolamento della Camera. Dallo scranno più alto dell’Aula il Presidente dirige i lavori dell’Assemblea e ne assicura il buon andamento. I Segretari di Presidenza lo coadiuvano nelle votazioni e sovraintendono alla stesura del verbale delle sedute. Nelle due file di banchi poste sotto il banco della Presidenza siedono i membri del Governo.