I Latini

L'aspetto cultuale

L'aspetto cultuale per i latini è fondamentale e il loro stesso nome deriva dal Latiar, il santuario di Giove sul Monte Cavo, la vetta più alta dei Colli Albani, una montagna che costituisce per loro un punto di riferimento religioso.

I trenta popoli originari del Lazio si riunivano sulla cima di Monte Cavo per degustare carne in onore di Zeus condivisa tra tutti quanti. Il mito della scrofa con i trenta porcellini rinvenuta da Enea alla foce del Tevere è un richiamo a queste pratiche cultuali. Monte Cavo può essere immaginato come un santuario federale, non diverso da quello che anche gli etruschi hanno nei pressi di Orvieto, il Fanum Voltumnae, punto di incontro periodico per le dodici città etrusche. In seguito alla distruzione di Alba Longa ad opera di Tullio Ostilio nel VII secolo a.C., il re Servio Tullio dedica un importante tempio al culto di Diana sull'Aventino, inaugurando una nuova lega sacra sotto la guida di Roma che lentamente si appropria dei culti principali dei latini e di tutti i popoli che conquista.