Messico 1968

Le Olimpiadi della contestazione

Nel 1963 viene assegnata  la successiva edizione estiva dei Giochi del 1968 a Città del Messico, che supera la concorrenza forte di Detroit, sponsorizzata direttamente dal presidente Kennedy, di Lione e di Buenos Aires. Si tratta di un anno difficile per il mondo: il maggio francese e le contestazioni che si diffondono in tutta l'Europa, i tragici omicidi di Martin Luther King e Bob Kennedy in America, l'invasione dei carri armati sovietici a Praga, una stagione di drammatici attentati in Medio Oriente. Inoltre anche il Messico nei mesi che precedono le Olimpiadi è attraversato da violente proteste e da forti scontri tra gli studenti e la polizia, che si protraggono fino a poco prima dell'inizio della manifestazione. Eloquente è un susseguirsi di spari tra la polizia e i manifestanti a circa dieci giorni dalla cerimonia di apertura in una delle piazze centrali di Città del Messico, con centinaia di morti e accuse reciproche sui colpevoli. Tra i feriti anche la giornalista italiana Oriana Fallaci, colpita di striscio da un proiettile mentre si trova su un balcone vicino all'area degli scontri. Un'edizione che si rivelerà poi di grande successo e che lascerà spazio a momenti incredibili da un punto di vista sportivo e non. Tutto si concentra in particolare sulle gare di atletica. Nel salto in lungo l'atleta afroamericano Bob Beamon riesce a stabilire un record incredibile, mai verificatosi prima. Curiosamente la sua prestazione si svolge in mezzo a tante altre, senza dunque una particolare attenzione nè da parte degli spettatori e nè tantomeno degli organizzatori, non esiste infatti una precisa sequenza filmata di questo salto fenomenale, rimasto dunque per pochi! Secondo gli specialisti la prestazione incredibile di Beamon viene favorita dall'aria rarefatta.

Ma ancora maggiore clamore, con echi che vanno oltre la questione sportiva, suscita la finale dei 200 metri piani. Al traguardo primo e terzo sono gli atleti afroamericani Tommie Smith e John Carlos. Durante la premiazione, al momento dell'inno statunitense i due atleti sul podio, su cui salgono a piedi scalzi e con delle calze nere, abbassano la testa fissando la medaglia e distogliendo lo sguardo dalla bandiera americana e alzono il pugno sinistro Smith e destro Carlos, su cui indossano un guanto nero. Il gesto chiaramente di protesta, si rivolge alla situazione dei neri d'America e alla lotta contro il razzismo.

In seguito i due vengono espulsi dal villaggio olimpico, ma ormai il loro gesto del tutto originale entra nella storia e nella memoria collettiva generale. Nel pugilato fa il suo esordio un altro atleta destinato ad una grande carriera, George Foreman. Questa edizione si chiude con una grande cerimonia, incentrata sul festeggiamento di tutti gli atleti partecipanti, che conferma il clima di festa e di partecipazione mostrato dai messicani, nonostante le drammatiche vicende della vigilia.

Le XIX Olimpiadi di Città del Messico in numeri:

12 - 27 ottobre 1968

112 
nazioni partecipanti

5516 atleti in gara

171 atleti italiani presenti

172 gare realizzate