Stefano Accorsi

Apprendisti stregoni

Stefano Accorsi incontra gli allievi della Scuola di Teatro di Bologna "Alessandra Galante Garrone", in cui si è diplomato nel 1993: attraverso le domande dei ragazzi ed il dialogo con loro e con il condirettore Vittorio Franceschi, l'attore ripercorre le tappe salienti della sua formazione e carriera tra cinema e teatro.

Il noto attore risponde alle domande degli studenti partendo dal delicato momento in cui si finisce la scuola e bisogna guardarsi attorno e cercare occasioni per mettere in pratica quanto imparato. E' importante, secondo Accorsi, mettersi alla prova su un palcoscenico, l'unico luogo in cui capire se il percorso  attoriale appena intrapreso è quello giusto o meno.
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  Accorsi cita la  frase di Gigi Proietti: " Viva il teatro dove tutto è finto e niente c'è di falso e questo è vero."

 

L' attore bolognese  poi si sofferma su quello che più gli piaceva ai tempi in cui era lui lo studente e sottolinea quanto amasse  l' improvvisazione mentre era in difficoltà con la modulazione ed il controllo della voce che era inferiore a quella di altri compagni di studi e ciò lo ha costretto a lavorarci molto sopra ed infatti ancora oggi fa esercizi per scaldare la voce prima di iniziare a lavorare.

Importante per chi fa l' attore è anche il corpo che è il vero strumento di chi fa questo mestiere ed è dunque necessario averne cura cioè allenarsi, lavorando sul diaframma, sulla respirazione o anche andare in palestra o fare yoga.

E' comunque fondamentale fare una  scuola di teatro e  Accorsi invita a non dare retta a chi dice che non serve a nulla o addirittura rovina i futuri attori cosi' come invita non scoraggiarsi nei momenti bui in cui le cose non vanno per il verso giusto o magari quando ad un periodo di successi ne  segue un altro in cui invece si collezionano insuccessi,  perchè capita che per sei mesi ti vogliano tutti e poi magari più nessuno e non rieci a capire perchè. 
  
Infine Accorsi racconta di quando cominciò ad avere successo ed ad essere riconosciuto per strada e la cosa gli provocò ansia e dunque decise di andare in Francia ma ora che è tornato in Italia è felice di essere di nuovo  nel nostro paese.

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