Il Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo Franco Zeffirelli

Uno spazio a Firenze in omaggio al Maestro

Il 1 ottobre 2017 apre ufficialmente al pubblico il Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo “Franco Zeffirelli” (Piazza San Firenze 5,  Firenze).

Il centro raccoglie il patrimonio artistico e culturale di Franco Zeffirelli, la cui carriera copre quasi settant’anni: oltre ducentocinquanta opere tra bozzetti di scena, disegni e figurini di costumi, studi per gli allestimenti teatrali e cinematografici, note di regia, sceneggiature, foto di scena.

Il Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo, ospitato nello storico Complesso di San Firenze – in origine convento dei Padri Filippini e, più recentemente, sede del Tribunale, a pochi passi da Palazzo Vecchio – attraverso il suo Archivio, la Biblioteca e il Museo, si pone come promotore d’iniziative espositive e didattiche, sia per la divulgazione della cultura legata all’arte dello spettacolo, sia per la formazione di studenti. Abbiamo visitato il centro con la guida di Pippo Corsi Zeffirelli, figlio adottivo di Franco Zeffirelli e Vice Presidente della Fondazione. Alla sua si aggiungono le voci di Carlo Centolavigna, scenografo e Responsabile dell’allestimento del Museo, e quella di Daniele Nannuzzi, Lighting designer, anche lui storico collaboratore del Maestro. Chiude il video l’intervista a Francesco Ermini Polacci, Condirettore del Centro e Responsabile artistico delle attività concertistiche.

 

Franco Zeffirelli nasce a Firenze il 12 febbraio 1923. La morte prematura della madre, Alaide Garosi Cipriani, e il riconoscimento tardivo da parte del padre, il mercante di stoffe inglesi Ottorino Corsi, marcano la sua infanzia e adolescenza. L’affidamento alla zia Lide, gli insegnamenti del teatro shakespeariano e dell’arte dei grandi Maestri del passato da parte di un’istitutrice inglese trasmettono al giovane Zeffirelli i fondamenti di un’educazione colta e liberale. Frequenta il Liceo Artistico, l’Accademia di Belle Arti e la Facoltà di Architettura. Dopo la parentesi della guerra, in cui si unisce ai partigiani per passare poi nelle file dell’esercito alleato, affianca la collaborazione a Radio Firenze alle giovanili esperienze di attore al Teatro universitario di via Laura. In quegli anni, con i suoi futuri più assidui collaboratori – Anna Anni, Alfredo Bianchini, Danilo Donati, Piero Tosi – frequenta i grandi artisti del momento. Nell’immediato dopoguerra, prosa e musica insieme sono i generi che Zeffirelli sperimenta con la Compagnia teatrale “Il Carro dell’Orsa minore” di Alessandro Brissoni. Decisivo per la sua carriera è l’incontro con Luchino Visconti che lo porta a trasferirsi a Roma, divenendone sia assistente alla regia (La terra trema, 1948; Senso, 1954), sia scenografo. Dagli anni Cinquanta, il Maestro è impegnato, prima come pittore-scenografo e costumista poi anche come regista, nell’allestimento di opere in musica del Settecento e dell’Ottocento nei teatri di Milano, Genova, Napoli, Palermo. Con Maria Callas esordisce negli Stati Uniti nell’innovativa messinscena di La Traviata (Dallas, Civic Opera House 1958). Insieme a lei realizza nel 1964 Tosca e Norma (Londra, Royal Opera House; Parigi, Opéra de Paris), dedicandole nel 2002 il film Callas forever. All’Old Vic di Londra affronta i classici shakespeariani (Romeo e Giulietta, 1960; Amleto, 1964; Molto rumore per nulla, 1965); si cimenta con la drammaturgia moderna del Novecento: da Edward Albee ad Arthur Miller, da Luigi Pirandello a Eduardo De Filippo. Zeffirelli trasforma in pietre miliari della storia dello spettacolo le sue Bohème, Aide e Traviate alla Scala e al Metropolitan Opera House di New York (1963, 1981; 1964 e 1989), adattando le versioni della Turandot scaligera e newyorkese per l’Arena Verona (2010) e per l’inaugurazione della Royal Opera House di Muscat (2012). Lavora con artisti straordinari, dalla Callas alla Sutherland, da Giulietta Simionato, a Mirella Freni, Graziella Sciutti, Grace Bumbry e Leyla Gencer, da Giuseppe Di Stefano a Gianni Raimondi, Franco Corelli, Plácido Domingo, José Carreras e Luciano Pavarotti, da Herbert von Karajan a Leonard 35 Bernstein e Carlos Kleiber . Nel 2004 viene nominato Cavaliere dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla regina Elisabetta II d’Inghilterra per le sue messinscene della drammaturgia shakespeariana. Al cinema i suoi grandi successi sono: Fratello Sole, Sorella Luna (1972); Gesù di Nazareth (1977); Cavalleria Rusticana e Pagliacci con Plácido Domingo, Elena Obraztsova e Teresa Stratas (1982); La Traviata interpretati dal duo Domingo - Stratas (1983); Otello in cui, accanto a Domingo, Katia Ricciarelli recita la parte di Desdemona (1986); Il campione (1979); Amore senza fine (1981) con Brooke Shields e Tom Cruise; Il giovane Toscanini (1988); Storia di una capinera (1993); Jane Eyre; Per Firenze, documentario in presa diretta dell’alluvione del 1966; Un tè con Mussolini (1999). Nel 2006 esce da Mondadori l’Autobiografia di Franco Zeffirelli, volume che raccoglie la straordinaria storia di questo artista. Franco Zeffirelli muore a 96 anni nella sua casa sull'Appia Antica a Roma il 15 giugno 2019.