Di Bellezza Si Vive

Di Bellezza Si Vive

Un progetto per contrastare la povertà educativa

Di Bellezza Si Vive
La bellezza come risposta al gap socio-educativo di minori in situazioni di disagio sociale per contrastare la povertà educativa, colmare il divario sociale e cercare di migliorare le condizioni di vita di molti bambini attraverso la cultura, l’arte, il paesaggio e l’ambiente. È questo l’obiettivo del progetto Di Bellezza Si Vive selezionato nell’ambito del bando UN PASSO IN AVANTI dall’impresa sociale Con I Bambini e giudicato tra i diciotto più innovativi che, coerentemente con i goal del Fondo, contribuiscono a rendere operante una strategia nazionale di lotta alla povertà educativa dei minori, problema di sempre maggiore rilevanza nazionale.

Il progetto intende creare, con un percorso di ricerca-azione sperimentale della durata di 4 anni, un metodo educativo originale, validato scientificamente, che dimostri come la bellezza, nel campo dell’arte visiva, della musica, del teatro, della danza, del paesaggio, della cura dei luoghi, rappresenti un’esperienza capace di estendere il potenziale degli individui da un punto di vista emozionale, cognitivo e comportamentale, contrastando la povertà educativa, migliorando le condizioni di vita e, in ultima analisi, riducendo i costi sociali. 

Creare un nuovo metodo educativo scientificamente validato, basato sulla bellezza,  che possa essere trasferito assunto e utilizzato come strumento innovativo da scuole e altre agenzie, è questo l’obiettivo principale di "Di Bellezza Si Vive", – dichiara Giorgia Turchetto, responsabile del progetto -. Grazie alle competenze trasversali e interdisciplinari dei nostri partner, alla loro lunga esperienza nel campo del contrasto alla povertà educativa, possiamo fare diventare il progetto una policy educativa, un modello che miri a essere inserito all’interno di un sistema di welfare generativo, nella programmazione di politiche a livello locale e nazionale.

Il progetto, su scala nazionale, è nato da un lungo percorso di co-progettazione interdisciplinare sostenuto da partner diversi per sapere, missione, contesto. Il partenariato rappresenta quindi un'inedita comunità educante meta-disciplinare. L’esperienza nazionale e internazionale dei singoli partner in attività di accoglienza, educazione, fruizione culturale, ricerca pedagogica e clinica, così come di divulgazione scientifica, formazione e sperimentazione di economie etiche, circolari e inclusive, rappresenta il valore aggiunto del percorso. Nell’arco dei 4 anni previsti, si propone di contrastare dispersione scolastica e povertà educativa, promuovere coesione, sostenibilità ambientale, rigenerazione umana e assurgere a modello di operatività. 

Il percorso di ricerca-azione – conclude Turchetto - si concentrerà sull’impoverimento educativo e la fragilità relativa che dipendono dai contesti sociali, dai modi in cui si educa e dai comportamenti relazionali, oltre che, negli ultimi tempi, come ampiamente dimostrato dall’emergenza coronavirus, dagli effetti delle tecnologie e il cosiddetto digital divide. L'indifferenza da ridondanza informativa e da opportunismo elettronico, infatti, combinandosi con la crisi dei legami affettivi e sociali nelle relazioni educative agisce incisivamente sull'apprendimento dei minori.