Piranesi. Un atto di battesimo a Venezia e gli avi a Pirano

Un racconto di Enzo di Martino

Pur essendo uno dei maggiori protagonisti dell'arte europea del Settecento, la vicenda esistenziale ed espressiva di Giambattista Piranesi abbia alimentato per tre secoli, pur nella sua sterminata biografia, una sorprendente serie di malintesi e fraintendimenti - le Carceri, ad esempio, non sono opere di "architetture fantastiche" ma una denuncia dell'Inquisizione - che rivelano in definitiva una lettura certamente superficiale e inadeguata
Enzo Di Martino

Dalla voce di Enzo di Martino (1938) critico d'arte e giornalista, esperto di stampa d'arte, il racconto sulle origini della famiglia di Piranesi, redatto in occasione della mostra di Bassano del Grappa allestita per i 300 anni di nascita dell'artista (Giambattista Piranesi Architetto senza tempo, 2020). Nel 1978, Di Martino riscopriva l'atto di battesimo di Giambattista Piranesi, un documento pubblicato nel 1918 dallo storico dell'arte francese e grande esperto dell'artista, Henri Focillon (1881-1943), tuttavia ignorato per molti anni. 


Henri Focillon, © Roger-Viollet/Contrasto

Per tutto l'Ottocento e parte del Novecento infatti, i critici hanno erroneamente sostenuto che Piranesi era nato a Mogliano Veneto, dove forse il padre aveva soggiornato, prima del trasferimento definitivo a Venezia. 

Focillon aveva ritrovato l'atto di battesimo di Piranesi nella Biblioteca Marciana di Venezia 

 
Da questo documento si apprendono molte cose interessanti. In primis, che il padre si firmava Anzolo Piranese - con la e finale - e che faceva il tagliapietre. Piranese inoltre, deriva da Pirano, città natia del padre e terra della Serenissima fin dal X secolo. L'attuale Slovenia, all'epoca era un sito di cave da cui proveniva la famosa pietra d'Istria con la quale Venezia erigeva palazzi, ponti e chiese. 
Malgrado Anzolo Piranese alla morte risulti povero, dal documento si evince che era ben inserito nelle attività lagunari; era Capomastro e portava a nozze Laura, nipote del noto architetto Lucchesi, un importante maestro per il giovane Giambattista che ambiva ad essere "Architetto Veneto", come si firmava. Al battesimo di Piranesi, per di più, il padrino era il nobile Zuanne Vadiman e la madrina, la levatrice Madalena Palliozzi, della parrocchia di Santa Maria del Giglio, notoriamente chiesa della comunità slava a Venezia, formata da dalmati e istriani. 


Giambattista Piranesi, Obelisco Egizio di San Giovanni in Laterano, Vedute di Roma

A suggellare il rapporto fra Venezia e Pirano e la conseguente origine slovena della famiglia di tagliapietre Piranese, fu una mostra storica del 1988 allestita nella città. Piranesi a Pirano, voluta dal direttore della Galleria Comunale di allora (Toni Biloslav), in collaborazione con la Calcografia Nazionale di Roma (Carla Esposito ed Enzo Di Martino), nasceva proprio dalla lettura dell'atto di battesimo dell'artista. La mostra riscosse grande successo e sancì un'importante occasione per riaffermare il legame storico di Piranesi con Venezia e Pirano. 

FOTO DI COPERTINA
Giambattista Piranesi, Piramide di Caio Cestio, Vedute di Roma

Rai Web Cultura ringrazia
Musei Civici di Bassano del Grappa
Video disponibili anche su YouTube, Facebook, Instagram