Addio a Christian Boltanski

Il valore della memoria nella ricerca dell'artista francese

Cercava di salvare tutti i ricordi Christian Bolanski, quelli della Grande Storia e quelli minuti, della vita di tutti i giorni. La sua ricerca artistica era impregnata del passato, delle riflessioni sulla Shoah, sulle violenze subite dalla sua stessa famiglia, essendo figlio di un padre ebreo di origine ucraina, come di struggenti, cosmiche meditazioni sul dolore e sulla perdita.
Nato a Parigi il 6 settembre del 1944, dove è morto a 76 anni, Boltanski, considerato tra i maggiori protagonisti della ricerca artistica contemporanea, era pittore, scultore, fotografo e filmaker. Ha esordito come pittore per dedicarsi, già negli anni Sessanta, alla scrittura e alla sperimentazione di nuovi linguaggi, con complessi assemblaggi, "opere-mondo", congegni in cui confluivano materiali diversi, come vecchie fotografie, oggetti trovati, elementi della propria biografia e di esistenze multiple, vere e fittizie, che diventano il tema principale dei suoi lavori. 


 Christian Boltanski: Personnes, Parigi, 2010

Boltanski aveva dichiarato di amare lavorare fuori dai musei e dalle gallerie, ed aveva scelto di dedicarsi a progetti di grandi dimensioni, anche se fugaci e deperibili, monumentali installazioni performative che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Esemplare tra le sue creazioni, il progetto Personnes, presentato al Grand Palais di Parigi nell'ambito della rassegna Monumenta 2010: montagne di abiti dismessi in caduta libera, spostati da una gru in un percorso insensato, metafora della fragile e transitoria condizione umana.
In Italia l'artista francese ha avuto un legame privilegiato con la città di Bologna, dove nel 2007 ha realizzato la mostra permanente al Museo della Memoria di Ustica, nel parco della Zucca. Attorno al relitto del DC-9 ricostruito, l'installazione di Boltanski, composta da 81 luci e 81 specchi ricorda tutte le vittime della strage e ne evoca la presenza muta attraverso gli oggetti personali. 
Proprio al Mambo, Museo di Arte Contemporanea di Bologna nel 2017, Bolanski era stato celebrato con la retrospettiva Anime. Di luogo in luogo, che ha coinvolto non solo la sede museale ma anche la periferia della città, una mostra dal disegno espositivo complesso, pertinente a questo artista dall'ingegno multiforme. 


Christian Boltanski: Museo della Memoria di Ustica, 2007

Christian Boltanski ha partecipato alle rassegne Documenta nel 1972 e nel 1987, alla Biennale di Parigi nel 1969  e nel 1975, alla Biennale di Venezia nel 1986, e tenuto importanti mostre personali.

Rai Cultura ricorda l'artista scomparso con il documento tratto dalla Teche Rai Passepartout. Borghesi cosmopoliti, 2010