Zeri e il Trono Ludovisi

Mixer, 1988

Non esiste in archeologia quella prassi che è tipica della storia dell'arte, cioè dello storico dell'arte soprattutto moderno, per cui tutto è da mettere in discussione. Il vero storico dell'arte, il vero conoscitore, mette tutto in discussione, di fronte a ogni monumento, ogni capolavoro … deve sempre chiedersi perché. Perché questo motivo è chiamato Raffaello, Leonardo …
Federico Zeri

La più remota partecipazione di Zeri a Mixer (1980-1998), programma cult di Giovanni Minoli, risale a marzo del 1988. Da allora, in una serie di puntate a stretto giro di mesi, lo studioso è invitato a parlare di temi storico artistici a volte legati all'attualità più scottante (L'occhio di Zeri). 
È questo il caso della puntata di Mixer dedicata al noto Trono Ludovisi, un grande rilievo marmoreo, con la Venere sorgente dalle acque, conservato nel Museo Nazionale di Roma che Zeri ha sempre ritenuto un falso dell'Ottocento.
Considerato dagli archeologi un capolavoro assoluto del V secolo a.C., la presunta inattendibilità dell'antico marmo iniziava quando l'accademica dei Lincei Margherita Garducci, scriveva sul Bollettino d'Arte che un altro Trono, appartenuto allo stesso altare antico, il così detto Trono di Boston, era "sicuramente un falso", rispetto all'originale Ludovisi. 
Subito Zeri prende la palla al balzo e nella serata di Mixer, dichiara falso anche il Trono Ludovisi, lanciando così una bomba nel mondo accademico degli archeologi, chiamati a valutare con occhi imparziali certi passaggi grossolani delle pieghe e dell'insieme.

Zeri lanciava nel piccolo schermo televisivo un'accusa senza precedenti, definendo l'archeologia una materia politicizzata

Zeri faceva sempre analisi storiche rivelatrici, sapeva e interpretava sulla base delle sue conoscenze profonde, pertanto, un dettaglio poco ortodosso come in questo caso le pieghe delle vesti delle ancelle, per il critico era tipico della procedura del falsario.

I musei sono pieni di reperti falsi, gli archeologi non li riconoscono perché non hanno esperienza di commercio antiquario. Questa storia si concluderà come quella dei falsi di Modigliani, sulla cui verità avevano giurato molti illustri personaggi
Federico Zeri 

La polemica sul Trono Ludovisi andò avanti per anni, coinvolgendo studiosi e funzionari pubblici. Oggi sulla base di ulteriori documentazioni, archeologi e storici dell'arte ritengono l'antico Trono un originale. 
L'intervento di Zeri a questa puntata di Mixer, finisce con lo smontare un altro capolavoro indiscusso della storia dell'arte, l'affresco del condottiero Guidoriccio di Fogliano, dipinto da Simone Martini nel Palazzo Pubblico di Siena. 
Già dal 1985, Zeri sparava a zero sull'opera, dicendola un pastiche di epoche diverse, ridipinto su un fondo trecentesco. Il dettaglio di "una vinea", termine riportano nelle storie del condottiero dell'epoca, in realtà, fa notare Zeri, si riferiva ad una macchina da guerra che nell'affresco è stata interpretata  come vigna, pianta qui riprodotta nel bel mezzo dell'accampamento.

Questo Guidoriccio metteva delle vigne le faceva crescere per anni e anni all'interno dell'accampamento. Basterebbe questo particolare grottesco e ridicolo, a far capire che non può assolutamente essere dell'epoca quell'affresco !
Federico Zeri


FOTO DI COPERTINA
Federico Zeri nello studio di Mixer © Angelo Palma/Contrasto