Yan Pei-Ming. Pittore di storie
Le tele monumentali dell'artista franco-cinese a Palazzo Strozzi
07 Lug 2023 > 03 Set 2023
L’esposizione Yan-Pei-Ming-Pittore-di-storie, allestita a Palazzo Strozzi, propone un percorso di oltre trenta opere che permettono di esplorare la potente e originale ricerca dell’artista franco-cinese sulla relazione tra immagine e realtà, in un cortocircuito tra vita personale e storia collettiva, simboli e icone della cultura e della storia dell’arte tra Oriente e Occidente.
Celebre per una profonda e appassionata riflessione sulla pittura nell’arte di oggi, Yan Pei-Ming invita a ripensare il rapporto tra storia e contemporaneità, memoria e presente. Esplorando generi come il ritratto, il paesaggio, la natura morta e la pittura di storia, i suoi dipinti prendono vita a partire dal modello di immagini fotograficheestrapolate da fonti diverse, come immagini personali, copertine di giornali, still cinematografici o celebri opere della storia dell’arte. Yan Pei-Ming ci porta a riflettere sulla contraddizione tra realtà e rappresentazione, verità e costruzione delle immagini, tema sempre più centrale nell’era della riproduzione e della condivisione digitale della storia pubblica e delle nostre vite private.

Le opere in mostra a Palazzo Strozzi © Ela Bialkowska Okno Studio
È così che in mostra si alternano monumentali autoritratti e ritratti della madre e del padre o di personaggi storici come Mao Zedong e Adolf Hitler insieme a originali reinterpretazioni di opere come la Monna Lisa di Leonardo o l’Innocenzo X di Velázquez o di due copertine della rivista Time dedicate rispettivamente nel 2008 al presidente russo Vladimir Putin e nel 2022 a quello ucraino Volodymyr Zelensky.
In diretta connessione con l’Italia l’esposizione ospita inoltre una sequenza di dipinti legati a celebri immagini fotografiche che hanno documentato drammatici momenti della storia italiana del Novecento, in una sorta di trilogia di deposizioni laiche: l’esposizione a testa in giù dei corpi di Benito Mussolini e Claretta Petracci a Piazzale Loreto a Milano nel 1945; il corpo riverso di Pier Paolo Pasolini all’idroscalo di Ostia nel 1975; il ritrovamento di Aldo Moro nel bagagliaio di un’auto a Roma nel 1978.
Nato a Shanghai nel 1960, Yan Pei-Ming si trasferisce nel 1980 in Francia, dove oggi vive e lavora. Cresciuto in Cina durante la Rivoluzione Culturale, si è infatti formato sulla storia dell’arte europea fondendo insieme tecniche, fonti e temi che ibridano Oriente e Occidente. Fondamentali per l’artista sono modelli iconografici della cultura visiva occidentale, ma a questi si uniscono anche soggetti che rimandano in maniera diretta alla Cina come le figure della tigre e del dragone o quelle di Mao e Bruce Lee, mito della sua infanzia e iconico anello di congiunzione tra Ovest ed Est, Hollywood e Hong Kong.Non sono un pittore romantico, sono un pittore del nostro tempo
Yan Pei-Ming
Yan Pei-Ming è pittore di storia e di storie: “pittore di storia” quando rilegge momenti iconici del passato anche recente, ma anche “pittore di storie” personali. Come egli stesso afferma: «non sono un pittore romantico, sono un pittore del nostro tempo». Ritraendo sé stesso e i propri familiari o celebri figure o momenti storici, Yan Pei-Ming esalta un rapporto diretto e quasi brutale con i propri modelli attraverso uno stile basato su pennellate vigorose e ampie stese direttamente senza disegni preparatori. Egli stesso si definisce “pittore d’assalto”:
Le immagini diventano quasi astratte a distanza ravvicinata, macchie di colore che si intrecciano e sovrappongono, acquisendo nitidezza solo da lontano. La stessa nitidezza che si può percepire per avvenimenti di un passato prossimo, che necessitano di un distacco cronologico per essere compresi e analizzati.Yan Pei-Ming attacca la tela con grande energia, quasi in un corpo a corpo con la materia pittorica. La tavolozza è spesso bicolore: nera e bianca, rossa e bianca, blu e bianca. Il colore diviene un modo per amplificare la forza espressiva dei suoi quadri, spesso creati in formati monumentali, in cui lo spettatore sembra poter entrare
"La pittura di Yan Pei-Ming è potente e diretta, come dice lui stesso: “non è una carezza”, afferma Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra. "Yan Pei-Ming riflette sulla condizione umana, fondendo insieme fonti diverse tra realtà e immaginazione, vita privata e storia pubblica.
È pittore di storie e non solo di Storia perché nella sua pittura si ritrovano immagini che hanno segnato il passato recente assieme a capolavori della storia dell’arte e al racconto intimo della propria vicenda personale. L’artista esplora le potenzialità della pittura e la capacità di questo mezzo di essere attuale, accessibile e coinvolgente per tutti”.

Le opere in mostra a Palazzo Strozzi © Ela Bialkowska Okno Studio
Yan Pei-Ming è nato a Shanghai nel 1960. Nel 1980, approfittando della riforma dell’istruzione introdotta da Deng Xiaoping nel 1977 che permette agli studenti cinesi di studiare all’estero, ha lasciato la Cina per la Francia. Nel 1981 ha iniziato a studiare all’École Nationale Supérieure des Beaux Arts di Digione, diplomandosi cinque anni dopo. Ben presto ha incontrato il successo con i suoi ritratti monocromatici, in particolare di Mao Zedong, che combinano tradizione occidentale e riferimenti culturali cinesi.
Il contributo di Yan Pei-Ming alla Biennale di Venezia del 2003 lo ha consacrato come figura di spicco della scena artistica internazionale. Sei anni dopo il Louvre lo ha invitato a confrontarsi con la Gioconda in una serie di dipinti intitolata Les Funérailles de Monna Lisa. Negli ultimi anni ha tenuto mostre personali al Des Moines Art Center, Des Moines , 2008; all’Ullens Center for Contemporary Art, Pechino, 2009; al QMA Gallery, Doha, 2012; al Beijing Center for the Arts, Pechino, 2014; al CAC Málaga, Málaga, 2015; a Villa Medici, Roma, 2016; al Museo Belvedere, Vienna, 2016.
Nel 2019, in occasione del bicentenario della nascita di Gustave Courbet, Yan Pei-Ming si è confrontato col pittore in due mostre, allestite al Musée Courbet di Ornans e al Musée du Petit Palais di Parigi. Contemporaneamente ha realizzato, al Musée d’Orsay, Un enterrement à Shanghai (Montagne céleste, Ma mère, L’adieu), un trittico monumentale, come omaggio alla madre scomparsa. A queste è seguita una mostra che ha esplorato l’opera di Yan Pei-Ming attraverso la sua storia personale al Musée Unterlinden, Colmar, 2021, mentre si è interrogato sull’ambiguità del potere e della sua rappresentazione alla Collection Lambert e al Palais des Papes, Avignone, 2021. Nel 2023, oltre alla mostra alla Fondazione Palazzo Strozzi, la sua opera sarà esposta al Francisco Carolinum, Linz e al Museum of Contemporary Art San Diego, San
Diego (MCASD). Yan Pei-Ming vive e lavora tra Parigi e Digione.
Foto in copertina: Le opere in mostra a Palazzo Strozzi © Ela Bialkowska Okno Studio