Omaggio a Romolo Valli
A 30 anni dalla sua scomparsa
Un magistrale monologo apre la prima puntata dello sceneggiato televisivo La fiera della vanità, trasmesso dalla Rai nel 1967, diretto e sceneggiato da Anton Giulio Majano coadiuvato da Giuseppe Bertolucci. Romolo Valli introduce, da bravo imbonitore, il tema del racconto che si svilupperà in 7 puntate, tutte a disposizione del pubblico sul sito di Rai Play. E' di scena, come sanno coloro che hanno letto il romanzo di William Thackeray, il mondo delle frivolezze dell'alta società inglese dei primi dell'Ottocento. Qui Valli presta voce e volto allo stesso Thackeray che, come nel libro, interviene in prima persona nella narrazione.
Attore di teatro - prevalentemente shakespeariano - prestato al cinema, Romolo Valli è stato diretto da molti grandi registi italiani e stranieri: da Mario Monicelli (La grande guerra, 1959 e Un borghese piccolo piccolo, 1977) a Luchino Visconti (Il gattopardo, 1963 e Morte a Venezia (1977); da Vittorio De Sica (Il giardino dei Finzi Contini, 1970) ad Alberto Lattuada (La mandragola, 1965), fino a Sergio Leone, con cui ha girato Giù la testa nel 1971 e a Bernardo Bertolucci che l'ha voluto nel ruolo di Giovanni in Novecento (1976). Se li citassimo tutti, la lista diventerebbe lunga ma non possiamo dimenticare le sue interpretazioni per la regia di Roger Vadim (Barbarella, 1968), Roman Polanski (Che? 1972), Sydney Pollack (Un attimo, una vita, 1977) e Costa-Gavras (Chiaro di donna, 1979).
La sua bravura e capacità di cimentarsi con personaggi e generi molto diversi tra loro, è stata premiata per ben tre volte con il Nastro d'Argento per la migliore performance come attore non protagonista nel 1963 per Una storia milanese (1962) di Eriprando Visconti, nel 1971 per Il giardino dei Finzi Contini (1970) di Vittorio De Sica e nel 1977 per l'interpretazione del capoufficio Spaziani in Un borghese piccolo piccolo (1977) di Mario Monicelli.
Oltre all'attività di attore radiofonico ha anche lavorato come doppiatore e voce narrante in E venne un uomo di Ermanno Olmi (1965) e nella versione italiana di Barry Lyndon (1975) di Stanley Kubrick.
Romolo Valli moriva tragicamente in un incidente automobilistico sull'Appia Antica a Roma nella notte del 1º febbraio 1980 mentre rientrava dal teatro Eliseo dove aveva interpretato l'ultima recita della commedia di Giuseppe Patroni Griffi, Prima del silenzio.
Attore di teatro - prevalentemente shakespeariano - prestato al cinema, Romolo Valli è stato diretto da molti grandi registi italiani e stranieri: da Mario Monicelli (La grande guerra, 1959 e Un borghese piccolo piccolo, 1977) a Luchino Visconti (Il gattopardo, 1963 e Morte a Venezia (1977); da Vittorio De Sica (Il giardino dei Finzi Contini, 1970) ad Alberto Lattuada (La mandragola, 1965), fino a Sergio Leone, con cui ha girato Giù la testa nel 1971 e a Bernardo Bertolucci che l'ha voluto nel ruolo di Giovanni in Novecento (1976). Se li citassimo tutti, la lista diventerebbe lunga ma non possiamo dimenticare le sue interpretazioni per la regia di Roger Vadim (Barbarella, 1968), Roman Polanski (Che? 1972), Sydney Pollack (Un attimo, una vita, 1977) e Costa-Gavras (Chiaro di donna, 1979).
La sua bravura e capacità di cimentarsi con personaggi e generi molto diversi tra loro, è stata premiata per ben tre volte con il Nastro d'Argento per la migliore performance come attore non protagonista nel 1963 per Una storia milanese (1962) di Eriprando Visconti, nel 1971 per Il giardino dei Finzi Contini (1970) di Vittorio De Sica e nel 1977 per l'interpretazione del capoufficio Spaziani in Un borghese piccolo piccolo (1977) di Mario Monicelli.
Oltre all'attività di attore radiofonico ha anche lavorato come doppiatore e voce narrante in E venne un uomo di Ermanno Olmi (1965) e nella versione italiana di Barry Lyndon (1975) di Stanley Kubrick.
Romolo Valli moriva tragicamente in un incidente automobilistico sull'Appia Antica a Roma nella notte del 1º febbraio 1980 mentre rientrava dal teatro Eliseo dove aveva interpretato l'ultima recita della commedia di Giuseppe Patroni Griffi, Prima del silenzio.