De Sica: dal Neorealismo alla Commedia all'italiana

Un grande regista, uno straordinario interprete

La versatilità è una delle sue qualità. Come attore, come regista ha fatto film drammatici e film leggeri; hainterpretato parti drammatiche e parti leggere: la sua gamma espressiva è vastissima
Luchino Visconti

Uno dei più grandi registi della storia del cinema, riconosciuto anche a livello internazionale come "artista completo", Vittorio De Sica (Sora 7 luglio 1901 - Neuilly-sur-Seine, 13 novembre 1974) ha fatto molti tipi di cinema, sia come attore che come regista, e ogni volta ha fatto centro. Popolare interprete prima a teatro e poi sul grande schermo dalla fine degli anni Venti, soprattutto nelle commedie di Mario Camerini (da Gli uomini, che mascalzoni... 1932 a Grandi magazzini 1939 e Manon Lescaut 1940), passa dietro la macchina da presa nel 1939, in co-regia con Giuseppe Amato per il film Rose Scarlatte ma continua anche a recitare e comincia a scrivere sceneggiature.

Il fortunato incontro con Cesare Zavattini, con cui collabora dal 1944 con il film La porta del cielo, segna la nascita dei capolavori del Neorealismo Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), con cui vince l'Oscar al Miglior film straniero, Miracolo a Milano (1951), Umberto D. (1952). L'Academy lo premierà ancora nel 1965 per Ieri, oggi e domani e nel 1972 per Il giardino dei Finzi Contini. Una nomination anche per Matrimonio all'italiana nel 1964.

Divenuto regista di fama internazionale, non abbandonerà mai la recitazione, la sua vera passione. Si diceva di lui che fosse nato per recitare e lo fece in un centinaio di pellicole, da protagonista e in piccole parti. Ricordiamo soprattutto l'interpretazione in Pane, amore e fantasia (1953) di Luigi Comencini, accanto a Gina Lollobrigida e ne Il Generale della Rovere (1959) di Roberto Rossellini, realizzato su un soggetto di Indro Montanelli.

Abbandonata la corrente neorealista, De Sica si dedica a fotografare la realtà sociale italiana: da L'oro di Napoli (1954) a La ciociara (1960) e poi Ieri, oggi e domani (1963) e Matrimonio all'italiana (1964), tutti interpretati da una delle sue attrici preferite, Sophia Loren. Con lei girerà anche il suo ultimo film, Il viaggio, nel 1974, tratto da una novella del 1910 di Luigi Pirandello.