Alan Turing. L'uomo e la macchina
Dalla logica formale alla futura informatica
In Inghilterra si festeggia il centenario della nascita dell'uomo che ha posto le basi dell'informatica: Alan Mathison Turing, nato a Londra il 23 giugno 1912.
Insieme con Teresa Numerico, autrice di Alan Turing e l'intelligenza delle macchine (FrancoAngeli, 2005) e ricercatrice in Logica e Filosofia della scienza all'università di Roma Tre, riviviamo l'affascinante percorso di un eccezionale talento, che ha rivoluzionato tanto la logica quanto, indirettamente, i costumi.
Dopo i primi studi in Inghilterra, a Cambridge, Turing va in America, ma presto torna in patria e qui, con lo scoppio della II Guerra Mondiale, viene segretamente arruolato per decrittare i codici di Enigma, il sistema di comunicazione dei tedeschi.
Per rispondere al problema della decidibilità lanciato nel 1900 da David Hilbert, Turing elabora un costrutto teorico, una macchina astratta dotata di nastro infinito, capace di manipolare qualsiasi simbolo, di compiere qualsiasi calcolo e che lo renderà famoso nel mondo: è la Macchina di Turing. La Macchina risolverà negativamente il problema della decidibilità e segnerà un passaggio epocale: quello dalla logica formale alla futura informatica.
Credo che alla fine del secolo l'uso delle parole e l'opinione delle persone di cultura saranno cambiate a tal punto che si potrà parlare di macchine pensanti senza aspettarsi di essere contraddetti.
Alan Turing
Ma dopo la guerra Turing, costretto a mantenere la segretezza su tutto ciò a cui aveva lavorato per il governo e che gli avrebbe portato ulteriori successi, venne incriminato, reo confesso, per omosessualità. Tra il carcere e la castrazione chimica scelse la seconda, subendo dei drammatici cambiamenti fisici. Morì, suicida, nel 1954, mangiando una mela intrisa di cianuro.