Una storia di Vito Volterra secondo Massimo Inguscio

La funzione del mondo di Alessandro Bilotta e Dario Grillotti

Fondatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Vito Volterra nasce ad Ancona nel 1860, frequenta la Normale di Pisa e si laurea in fisica nel 1882. Senatore dal 1905, firma il Manifesto Croce contro la fascistizzazione delle scuole ed è tra i dodici docenti su 1200 che rifiutano di giurare fedeltà al regime fascista. I suoi interessi spaziano dalla matematica all’ecologia; getta la basi della moderna organizzazione della ricerca, è un convinto sostenitore dell’interdisciplinarietà. Nel fumetto di Alessandro Bilotta, con i disegni di Dario Grillotti e la prefazione di Massimo Inguscio (pubblicato da Feltrinelli Comics e CNR edizioni), La funzione del mondo, Una storia di Vito Volterra del protagonista si racconta la precocità (a tre anni sa già leggere e a nove fa le prime scoperte scientifiche), la curiosità, l’amore per lo studio, l’apertura internazionale, la voglia di sperimentare in prima persona, il contributo dato allo sviluppo tecnologico dell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale e l’emarginazione subita negli ultimi anni di vita a causa del rifiuto di aderire al fascismo. A ottant’anni dalla sua scomparsa un ritratto molto accattivante di un grande della cultura italiana. Dell'importanza di Vito Volterra e di questo fumetto ci ha parlato Massimo Inguscio, direttore del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Plasmare concetti in modo da potere introdurre la misura; misurare quindi; dedurre poi delle leggi; risalire da esse ad ipotesi; dedurre da queste, mercé l’analisi, una scienza di enti ideali sì, ma rigorosamente logica; confrontare poscia colla realtà; rigettare o trasformare, man mano che nascono contraddizioni fra i risultati del calcolo ed il mondo reale, le ipotesi fondamentali che han già servito; e giungere così a divinare fatti ed analogie nuove, o dallo stato presente arrivare ad argomentare quale fu il passato e che cosa sarà l’avvenire; ecco, nei più brevi termini possibili, riassunto il nascere e l’evolversi di una scienza avente carattere matematico.

Massimo Inguscio è Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), del quale aveva già diretto il Dipartimento di Scienze Fisiche, e Presidente della Consulta dei Presidenti degli Enti Pubblici di Ricerca. Membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei, è stato Presidente dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM). Gli sono stati conferiti i titoli di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana e di Cavaliere della Legione d’Onore della Repubblica Francese. Ha ricevuto la medaglia Matteucci dell’Accademia Nazionale delle Scienze, il premio Enrico Fermi della Società Italiana di Fisica, l’Herbert Walther Award dell’Optical Society of America e della Società Tedesca di Fisica ed è stato inserito nella lista Thomson-Reuters delle “most influencial scientific minds” per la sua attività di ricerca in fisica atomica quasi allo zero assoluto presso il LENS-Laboratorio Europeo di Spettroscopia Nonlineare dell’Università di Firenze, di cui è stato direttore. Professore di Fisica della Materia in diverse università italiane, ora al Campus Biomedico di Roma, si occupa di scienza e tecnologie quantistiche.