Aristotele teoretico. La metafisica del sensibile.

Il concetto di kinesis (movimento)

Wolfgang Kullmann, esperto di filologia classica, ci parla del concetto aristotelico di kinesis, rilevando che il termine movimento riesce a tradurne il significato solo in modo imperfetto.
Aristotele (Stagira, Macedonia 384 a.C. - Calcide, Eubea 322 a.c.) prende in considerazione tre tipi di mutamento o movimento: quantitativo, qualitativo e di luogo e, con procedimento fenomenologico, li riconduce tutti al mutamento di luogo. Procede in maniera fenomenologica, seguendo il modo in cui si presenta il movimento. Con movimento quantitativo Aristotele intende il divenire più grandi o più piccoli, la crescita o il deperimento, mutamento che si verifica ad esempio nel campo biologico. Con mutamento qualitativo intende invece il mutamento della densità del colore in determinate sostanze, fenomeno che noi chiameremo oggi, processo chimico.
Lo Stagirita distingue inoltre il moto del cielo (circolare, uniforme, costante), dai movimenti del mondo sublunare, che a loro volta possono essere naturali o violenti.