Avati: la mia vita e il cinema
La passione per un lavoro straordinario
Scrivere un'autobiografia per narrare una vicenda umana. Pupi Avati si racconta nel suo La grande invenzione. Un'autobiografia, dove ripercorre gli anni della sua giovinezza, i personaggi della sua famiglia, la doppia ascendenza borghese e contadina. Nell'intervista rilasciata durante il Biografilm Festival – International celebration of Lives, Avati spiega le motivazioni che lo hanno spinto a mettere per iscritto il proprio percorso di vita. Insieme racconta anche della sua scoperta più importante: quella del cinema, un cinema allora percepito come meraviglia, magia, possibilità concreta. Una testimonianza che è ricordo di una città accogliente ma troppo stretta, Bologna, ed è ricostruzione di un'epoca recente, ma remotissima.
Io ho raccontato la mia vita, ed è una vita credo singolare perchè poi, alla fine, mi trovo ad aver fatto una marea di film, avendo avuto molti insuccessi ma anche successi. Ma avendo soprattutto detto, che è la cosa più importante, chi sono. Perchè La cosa più importante dell'esistenza umana è dire chi sei.
Pupi Avati
Pupi Avati - La grande invenzione. Un'autobiografia (Rizzoli)
Chi sono io? Io sono un essere umano assolutamente normale che cerca di vivere nel modo più normale la mia vicenda straordinaria, perchè faccio un mestiere straordinario. Non lo faccio però dall'attico di Piazza di Spagna ma dal secondo piano di Via del Babbuino.
Pupi Avati