Dotti: malati di gioco
La dipendenza dal gioco d'azzardo
Moltissime persone sono dipendenti dal gioco, soprattutto dalle slot machine sempre più diffuse sul territorio nazionale. Marco Dotti - docente di Professioni dell'editoria all'Università di Pavia, specialista in etica pubblica delle nuove professioni e delle nuove tecnologie - ce ne parla a partire da Ludocrazia (o barra o, 2016) curato insieme a Marcello Esposito.
Quali sono le caratteristiche e i numeri di questa dipendenza? Dotti analizza il rapporto dei giocatori con il controllo del processo di gioco (e, contemporaneamente, col desiderio di perdita del controllo) ponendo l'accento sull'importanza dell'autoplay, tramite il quale è solo la macchina a decidere i risultati. Passa poi ad indagare la peculiare percezione del tempo che si crea durante il gioco, per finire con le cifre - economiche e non - implicate dal business dei video poker e consimili.
L'intervista è stata realizzata durante la settima edizione di Dialoghi sull'Uomo, che si è tenuto a Pistoia dal 27 al 29 maggio 2016 e il cui tema è stato L’umanità in gioco. Società culture e giochi. (http://www.dialoghisulluomo.it/intro)
Dalla quarta di copertina di Ludocrazia
L’azzardo di massa è un giro d’affari annuo di quasi novanta miliardi di euro in Italia – nove miliardi di guadagno per lo Stato – la metà dei quali generati da slot machine. Sono infatti più di quattrocentomila le macchinette presenti sul territorio italiano, un numero senza pari nel mondo, e da anni si espandono in ogni luogo di prossimità o di incontro, ramificandosi nelle abitudini di uso e consumo di milioni di italiani e danno forma al cosiddetto predatory gambling. Calato in un contesto di massa, grazie alle tecnologie di programmazione e design, l’azzardo non solo ribadisce, ma ridefinisce le distanze fra ciò che è gioco, e ciò che opera solo in ragione della sistematica corruzione del gioco, a tutti i livelli.
Un fenomeno sociale e culturale dagli impatti devastanti sul tessuto sociale, economico, relazionale, affettivo, di cui ancora tardiamo a comprendere la portata presente e futura. Cosa fare? Come salvarsi?
Marco Dotti fa parte della redazione del mensile Vita, dove coordina un gruppo di lavoro sul fenomeno dell’azzardo di massa e sul suo impatto sulla società italiana. Tra i fondatori, nel 2011, del Movimento No Slot, ha dedicato all’azzardo, muovendosi fra antropologia culturale ed etica sociale, inchieste e reportage. Tra i suoi libri: Il calcolo dei dadi. Azzardo e vita quotidiana (2013), Ludocrazia. Un lessico dell’azzardo di massa (maggio 2016) per O Barra O Edizioni; Slot city, (Round Robin edizioni, 2013); per Luca Sossella editore ha curato con Marcello Esposito l’edizione italiana di Architetture dell’azzardo. Progettare il gioco, costruire la dipendenza di Natasha Dow Schüll (2015) e ha scritto Bioshock (2016).