Gilles Lipovetsky. Estetizzazione

L'epoca del capitalismo-artista

Il filosofo francese Gilles Lipovetsky, intervistato al Festival della Filosofia di Modena 2017, parla del tema della sua lezione magistrale “Estetizzazione - L'epoca del capitalismo-artista”.

Il capitalismo-artista o estetico, a partire dagli anni  Cinquanta del Novecento, designa il nuovo volto del capitalismo di consumo. Oggi i prodotti di consumo vengono sempre ridefiniti e riformulati con una dimensione estetica.

Il capitalismo-artista significa l’incorporazione del lavoro e della dimensione artistica nelle proposte del consumo. Ciò vuol dire, per esempio, che oggi non esiste oggetto che non sia lavorato da un’équipe di designer che producono gli oggetti come se fossero prodotti di moda. Per esempio, gli orologi, le borse, gli occhiali vengono presentati come articoli di moda.

Lo stesso avviene con gli hotel, i ristoranti, i bar, gli aeroporti, i centri commerciali: si ricerca dappertutto un ambiente di stile, estetico per attirare il pubblico ed il termine estetico significa prima di tutto un lavoro di design visivo, ma anche sonoro e tattile, ma  anche, nell’accezione greca - l’etimologia è aisthésis - di emozione, sensibilità e percezione.

Quindi, il capitalismo-artista capta, utilizza e investe sulla dimensione sensibile ed emozionale dei consumatori e crea i mercati della sensibilità, che sono il cinema, la musica, il teatro, le serie televisive, che oggi rappresentano un segmento molto importante dell’economia.

I mercati della sensibilità sono i primi per prodotti esportati dagli Stati Uniti: Hollywood e l’industria della musica al primo posto delle esportazioni. Lo stesso vale per il settore turistico che è in pieno sviluppo e ha un futuro molto importante: il turismo cura aspetti visivi, ma anche legati alla sensibilità, alle emozioni, alla storia. Il capitalismo di consumo è un capitalismo artistico e si rivolge alla sensibilità.


Gilles Lipovetsky è professore all’Università di Grenoble. Studioso delle trasformazioni della società contemporanea, si è occupato di recente della «estetizzazione del mondo» e del «capitalismo artista», discutendo le implicazioni della democratizzazione dei parametri estetici nella vita sociale. Tra i suoi libri: Il tempo del lusso (Palermo 2007); Una felicità paradossale. Sulla società dell’iperconsumo (Milano 2007); Il tempo del lusso (Palermo 2008); La cultura-mondo. Risposta a una società disorientata (Milano 2009); L’era del vuoto. Saggi sull’individualismo contemporaneo (Milano 2013).