Telmo Pievani. Il Neanderthal che c'è in noi
Le ibridazioni tra specie umane diverse
Telmo Pievani, in questa intervista realizzata al Festival Dialoghi di Trani 2018 dedicato al tema della paura, ci parla del dialogo, tenuto al festival, dal titolo Il Neanderthal che c'è in noi. Un incontro dedicato al tema controverso delle possibili ibridazioni e incroci tra specie umane diverse. La domanda è: non sarà che il nostro genoma è un mantello di Arlecchino con contributi di altre specie umane? Fino a pochissimo tempo fa eravamo convinti che l’Homo Sapiens e quello di Neanderthal fossero due specie separate a tutti gli effetti, ma nel 2010 un grande genetista, Svante Pääbo del Max Planck Institut di Lipsia, attraverso le comparazioni, si accorse che in vari punti del mondo ci sono state degli incroci che hanno lasciato tracce del Neanderthal in noi e questa scoperta fece grande scalpore.
Anche tracce di Homo Sapiens sono state trovate nel DNA del Neanderthal e nell’agosto 2018 è stato trovato lo scheletro di una giovane donna morta 90.000 anni fa, e dall’analisi del suo DNA è stato scoperto che il suo genoma aveva caratteristiche compatibili con il fatto che aveva avuto una madre di una specie e un padre di un altro: per la prima volta abbiamo trovato un figlio di una coppia mista nato da due specie umane diverse.
I dati genetici mostrano che queste ibridazioni sono state abbastanza frequenti nel corso del processo di evoluzione delle specie umane, ma noi siamo rimaste comunque specie distinte, e alla fine l’Homo Sapiens è sopravvissuto, mentre le altre specie umane si sono estinte.
Questo nuovo campo di ricerca ci mostra che fino a 50.000 anni fa il pianeta terra era abitato da cinque specie umane diverse, tra cui l’homo Sapiens, e non è ancora noto come si siano estinte le altre quattro. In alcuni casi ci sono stati momenti di condivisione genetica, di incrocio che hanno lasciato tracce nel nostro genoma, che non è puro - e questo è un bene perché in genetica la purezza è debolezza - ma contiene contributi di altre specie umane. Noi siamo l’ultimo ramoscello di un cespuglio complicatissimo di specie che dobbiamo ancora in gran parte studiare.
Telmo Pievani, filosofo ed evoluzionista, ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche presso il Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova. Tra i suoi libri Creazione senza Dio (2006), La vita inaspettata (2011) ed Evoluti e abbandonati (2014). Collabora con “Il Corriere della Sera”, “Le Scienze” e “Micromega”.