Andrea Tagliapietra. Filosofia della bugia.

Figure della menzogna nella storia del pensiero occidentale

Andrea Tagliapietra, intervistato al Festival della Filosofia di Modena 2018 Verità, parla del suo libro Filosofia della bugia. Figure della menzogna nella storia del pensiero occidentale.  
La filosofia della bugia è un attraversamento di complessità, che parte da un’analisi della storia naturale. Secondo Tagliapietra natura e cultura non vanno separate, ma le culture costruiscono l’idea di natura che è un referente interno all’idea di cultura. La filosofia della bugia indaga questa complessità attraversando le figure storicamente formulate della cultura greca, ed ebraico cristiana ed evidenziando la continua tensione tra bugia e vita. Spesso la bugia viene utilizzata anche in chiave filosofica, in contrapposizione con la vita o a favore della vita. Nella storia della bugia e della verità emerge una triangolazione tra menzogna, verità e vita. Con il progredire della modernità cresce l’importanza dell’essere sé stessi rispetto all’apparire. Testimoniare la verità attraverso l’essere sé stessi, divenire ciò che si è, come dice Nietzsche, è qualcosa che compare solo con il pensiero moderno. In una società complessa ciascuno di noi recita più ruoli, nessuno dei quali esaurisce la nostra identità. 

La sincerità oggi non è tanto dire la verità, ma essere ciò che si è affermare ciò che si pensa coerentemente con ciò che si è. Kant nella Metafisica dei costumi dice che la sincerità è un dovere verso se stessi. 


Andrea Tagliapietra è professore di Storia della filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Socio della Società Filosofica Italiana (SFI), membro della Consulta filosofica nazionale, è direttore, con Sebastiano Ghisu, della rivista internazionale di filosofia “Giornale critico di storia delle idee”. I suoi principali interessi di ricerca riguardano lo statuto multidisciplinare della storia delle idee, reinterpretando i problemi centrali della storia della filosofia, da quello della soggettività al rapporto verità/falsità, verità/finzione, essere/apparire, attraverso l’ottica del “pensiero figurale” e i nuovi linguaggi della comunicazione. Fra le sue pubblicazioni: La metafora dello specchio. Lineamenti per una storia simbolica (Milano 1991, 2ª ed. riveduta e accresciuta, Torino 2008); Il velo di Alcesti. La filosofia e il teatro della morte (Milano 1997); La virtù crudele. Filosofia e storia della sincerità (Torino 2003); La forza del pudore. Per una filosofia dell’inconfessabile (Milano 2006); Filosofia della bugia. Figure della menzogna nella storia del pensiero occidentale (Milano 2001, 2ª ed. riveduta, Milano 2008); Il dono del filosofo. Sul gesto originario della filosofia (Torino 2009); Icone della fine. Immagini apocalittiche, filmografie, miti (Bologna 2010); Sincerità (Milano 2012); Non ci resta che ridere (Bologna 2013); Alfabeto delle proprietà. Filosofia in metafore e storie (Bergamo 2016); Esperienza. Filosofia e storia di un’idea (Milano 2017); Cartografia intellettuale dell’Europa. La migrazione dello spirito: 1 (a cura di E. Maglione, Milano-Udine 2018).