Marco Francesconi. Parole e suoni in psicoanalisi e nella musica

Figure e cornici nell'ascoltare

Marco Francesconi, intervistato in occasione del seminario Studiare musica: solo i professionisti? O tutti, anche a scuola?, che si è svolto nel borgo di Montecastelli Pisano dal 31 luglio al 2 agosto, parla delle analogie e delle differenze tra psicoanalisi e musica. 
Nel campo del lavoro psicoanalitico la parola ha il posto principale e quindi l’ascolto ha una funzione fondamentale, ed è un po’ un contrapporsi nelle discipline mediche al privilegio dato dalle discipline mediche originarie al vedere, all’osservare, un ascolto silenzioso che deve lasciare molto spazio alla persona e al suo discorso. 

La dimensione dell’ascolto è un punto di grande contatto tra la musica e la psicoanalisi, anche se è vero che l’ascolto psicoanalitico non è finalizzato solo alla ricezione, ma è un’apertura che prelude ad un dialogo più attivo rispetto a quello di un ascoltatore della musica.

È significativo il fatto che la grande psicoanalista Luciana Nissim Momigliano abbia intitolato un proprio saggio, nato nel corso di un dialogo con lo psicoanalista Fausto Petrella, Paziente e analista: una sonata a quattro mani, per tracciare le analogie e le differenze tra musica e psicoanalisi. Nella psicoanalisi manca lo spartito, mentre nella suonata a quattro mani occorre dare molto spazio all’improvvisazione ma anche la capacità di dosare le proprie presenze sulla scena sonora. 

La psicoanalisi dà un grande valore a quello che circonda il processo analitico vero e proprio. Il silenzio, come il silenzio ad un concerto, è qualcosa che rispetta la priorità del processo in sé ma nello stesso tempo lo consente. Il silenzio è un elemento fondamentale sia nell’ascolto della musica sia nella seduta analitica, dove fornisce quella sicurezza di base per poter permettere lo svolgimento del lavoro analitico.   


In Toscana, nel borgo di Montecastelli Pisano che Philipp Bonhoeffer, cardiologo, violinista, liutaio, ha reso un particolarissimo centro di ricerca musicale e scientifica, dal 31 luglio al 2 agosto, si è svolto un seminario residenziale di musica, filosofia e psicoanalisi dal titolo “Studiare musica: solo i professionisti? O tutti, anche a scuola?” con il patrocinio di Rai Cultura e dell’Università di Pisa. Studenti universitari musicisti, musicisti professionisti, filosofi, psicoanalisti, hanno discusso, guidati dall’archeologo e storico dell’arte Salvatore Settis, sul valore di formazioni abitualmente giudicate di poco conto se non, addirittura, superflue: latino, greco, musica, arte, filosofia...psicoanalisi. 



Marco Francesconi insegna Psicologia Dinamica presso l’Università degli Studi di Pavia. È medico, specialista in Neurologia e in Psichiatria, Psicoterapeuta Psicoanalitico. Già socio dell’Associazione Studi Psicoanalitici (ASP, Milano) è ora Associato all’Istituto Italiano Psicoanalisi di Gruppo (IIPG-EFPP) e membro dell’Accademia di Psicoterapia Psicoanalitica della Svizzera Italiana (APPsi, Lugano). Docente di Teoria Psicoanalitica presso le scuole di psicoterapia dell’Associazione Italiana Psicoterapia Psicoanalitica Infantile (AIPPI, Milano) e dell’IIPG di Milano. Si è interessato di problematiche connesse ai percorsi di crescita psicologica in particolare alla luce dei nuovi scenari imposti dai mutamenti sociali. Suoi lavori sono comparsi in volumi collettanei e in numerose riviste nazionali e internazionali. Ha curato – o compartecipato nella curatela con D. Scotto di Fasano – la pubblicazione di: L’appetito: un crimine? Adolescenza e cultura del limite (Milano 2004); L’interpretazione della colpa, la colpa dell’interpretazione (Milano 2005); Adolescenti: cultura del rischio ed etica dei limiti (con M.A. Zanetti, Milano 2009); Apprendere dal bambino. Riflessioni a partire dall’Infant Observation (con D. Scotto di Fasano, Roma 2009); L’ambiguità nella clinica, nella società, nell’arte (con D. Scotto di Fasano, Torino 2013); Il sonno della ragione. Saggi sulla violenza (Napoli 2014); La complessità della memoria. Neuroscienze, etica, filosofia, psicoanalisi (Milano 2014); Aree di confine. Cosa, corpo, parole tra filosofia e psicoanalisi (con D. Scotto di Fasano, Milano 2017).