Massimo Capaccioli. Filosofia e scienza 

La conoscenza della natura e dell'uomo 

Massimo Capaccioli, intervistato a Napoli, nella sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, parla del rapporto tra filosofia e scienza. La filosofia è sempre stata una disciplina unica, ma dal XVII secolo si è cominciato a parlare di filosofia naturale per distinguere la filosofia rivolta allo studio della natura dalla filosofia rivolta all’uomo. 
Le due filosofie hanno convissuto per ancora a lungo, per esempio Kant era nello stesso tempo filosofo dell’uomo e della natura, ma poi la cultura, che è la rappresentazione enciclopedica della filosofia, soprattutto in Italia, ma non nel mondo anglosassone, è stata interpretata esclusivamente in un senso, ossia in quello delle attività rivolte all’uomo, mentre le attività naturali, le arti meccaniche sono diventate di second’ordine, con gravissimo danno. 
Questa sottovalutazione della scienza oggi è molto grave, perché noi viviamo in un mondo che è permeato di scienza e siamo prigionieri della scienza nella sua applicazione che è la tecnologia.  se non conosciamo i rudimenti della scienza non potremo avere nessuna coscienza della tecnologia e quindi degli strumenti che utilizziamo. 

Se non conosciamo i rudimenti della scienza non potremo avere nessuna coscienza della tecnologia e quindi degli strumenti che utilizziamo. Il rischio è quello di una tendenza dell’intera umanità a non sapere che cos’è il mondo nel quale vive e di diventare prigionieri non delle macchine, ma di quella cultura che non abbiamo saputo sviluppare. 

La parola cultura deve tornare ad essere quello che è, ossia la rappresentazione della conoscenza in generale sia dell’uomo sia della natura. 


Massimo Capaccioli è professore emerito di Astronomia presso l’Università Federico II di Napoli. Dal 2010 professore onorario dell’Università di Mosca Lomonosov e direttore dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte. Ha tenuto centinaia di conferenze di divulgazione scientifica per il grande pubblico anche all’estero, e lezioni presso scuole di perfezionamento e seminari di approfondimento.   
Si è occupato di struttura, dinamica ed evoluzione dei sistemi stellari, di scala delle distanze cosmiche, di cosmologia osservativa. Tra i suoi risultati principali si annovera la scoperta delle proprietà dinamiche delle galassie sferoidali (definita nell’ambiente “una rivoluzione”). Tra le sue  più recenti pubblicazioni: L’Astronomia a Napoli dal Settecento ai giorni nostri. Storia di un’altra occasione perduta (Guida Editore,  2009), (with Longo, G.; Olostro Cirella, E.); The physics of galaxies - Lecture Notes (Federica - Naples University, 2011) – (ebook); La misura del cielo, ovvero le disavventure di un astronomo napoletano, I Blu ( Springer Italia, 2012) (with S. Galano).