Prospettive platoniche sulla topografia dell'essere

Anca Vasiliu

Nel video Anca Vasiliu espone i punti essenziali del suo intervento al convegno I limiti e oltre, che si è tenuto a Roma dal 28 al 30 settembre 2023, nella sede della Pontificia Università Gregoriana.

Il tema è quello di come dire in greco al di là, cioè oltre, e quindi cosa significhi andare al di là del limite. C’è qualcosa che è al di là di ciò che è? E se l’al di là di ciò che è, o ciò che è al di là, non è. 

Platone sostiene che la definizione dell’anima e le classi dell’anima vanno al di là del mondo, ovvero vengono in rapporto con l’essere vero o essere reale, che è intelligibile. Ma poi parla del principio del bene, la cui conoscenza è una conoscenza negativa, il che vuol dire che il bene è al di là di ciò che è essenziale, sia per durata sia per potenza. Poiché il bene è un principio, esso è ‘al di là’ in quanto è anteriore a quello che da lui procede ed è superiore in potenza a ciò di cui è la causa. Dunque, il problema è se il bene, essendo al di là dell’essenza, ha l’essere oppure no. E sul punto Platone è ambiguo, perché dice che il bene è ciò da cui l’essere procede ma il bene non ha essenza. Il bene ha un essere non essenziale, al di là dell’essenza, o non ha affatto un essere reale perché non ha l’ousia? 

La risposta di Plotino è: il principio è al di là dell’essere 

La questione dell’al di là è prima di tutto quella di determinare il luogo del qui nel rapporto con l’al di là, di come misurare il qui rispetto a ciò che è limitato nello spazio, e come si può conoscere ciò che è al di là se tutto ciò che è al di là è o non è nell’essere o al di là dell’essere. 

Si tratta di domande fondamentali della metafisica alle quali risponderanno sia Aristotele sia tutto il neoplatonismo. 

Anca Vasiliu è directrice de recherche presso il Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi e membro del «Centre de recherches sur la pensée antique Léon Robin» dell’Université Paris Sorbonne, è docente di Filosofia greca classica all’Université Paris I. È stata conservatrice presso il Museo Nazionale di Bucarest e ricercatrice presso l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Accademia di Romania. Profondamente influenzata dalla doppia formazione filosofica e storico-artistica, ha focalizzato le sue ricerche sullo statuto dell’immagine nella filosofia antica e sulle sue forme di trasmissione e ricezione, soprattutto in relazione al mondo greco e bizantino. Tra le sue opere: La traversée de l’image. Art et théologie dans les églises moldaves au 16e siècle (Paris 1994); Du Diaphane. Image, milieu, lumière dans la pensée antique et médiévale (Paris 1997); L’architettura dipinta. Gli affreschi moldavi nel XV e XVI secolo (Milano 1998); Dire et voir. La parole visible du Sophiste (Paris 2008); Eikôn. L’image dans le discours des trois Cappadociens (Paris 2010).