Roberto Esposito. Croce e Gentile 

L'amicizia e il distacco 

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        Nel video Roberto Esposito, intervistato il 22 aprile 2024 a Napoli nella sede dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, parla della grande amicizia tra Giovanni Gentile e Benedetto Croce, documentata dal Carteggio tra i due filosofi e risponde ad una domanda sul rapporto di Gentile con il fascismo, messo a confronto con l'adesione del filosofo tedesco Martin Heidegger al partito nazista. 

        Gentile e Heidegger hanno avuto vicende politiche per certi versi parallele per altri molto diverse, perché Heidegger per una breve fase ha aderito al partito nazista per poi distaccarsene, mentre Gentile è stato il filosofo ufficiale del fascismo per tutta la durata del regime e la partecipazione al fascismo costituisce un elemento della sua filosofia. 
        Croce e Gentile, grandi amici, hanno avuto fin dall’inizio divergenze filosofiche, ma quando a queste si sono aggiunte le divergenze politiche, con l’adesione di Gentile al fascismo e la ferma opposizione di Croce, diventato il capo morale dell’antifascismo, i loro rapporti si sono interrotti. 

        Io vedo in questo atto di rottura dei rapporti, in cui si intrecciano elementi biografici, filosofici e politici, un elemento di grande onestà intellettuale da parte di entrambi. 

        Sta a noi attraverso anche l’epistolario ricostruire questo rapporto che è stato fondamentale nella storia d’Europa del XX secolo e valorizzare sia le contiguità sia le differenze.  



        Roberto Esposito è professore emerito di Filosofia teoretica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. È tra i fondatori del Centro di Ricerca sul Lessico Politico Europeo e del Centro Internazionale per il Lessico Giuridico e Politico Europeo, ha tenuto conferenze e lezioni in molte Università italiane, europee, americane, asiatiche. Attraverso l’analisi critica delle categorie politiche elaborate dai classici del pensiero filosofico moderno (in particolare su individuo, persona, comunità, tra Machiavelli e Rousseau), nelle sue ricerche ha sottolineato i limiti del politico nell’età contemporanea, in quanto organizzazione che necessariamente si confronta con il carattere irriducibile della forma vivente. Con l’“Italian Theory”, indagando i caratteri del pensiero italiano nella sua relazione differenziale con altri filoni della filosofia europea, in particolare francese e tedesca, si è occupato di una ri-concettualizzazione del paradigma del politico, oltre ad aver affrontato il rapporto tra teologia e politica e ad aver proposto una filosofia del pensiero istituente. I suoi libri hanno avuto traduzioni in inglese francese, tedesco, portoghese, croato, sloveno, polacco, giapponese, coreano, cinese. Tra le sue opere recenti: Le persone e le cose (Torino 2014); L’origine della politica. Hannah Arendt o Simone Weil? (Roma 2014); Da fuori. Una filosofia per l’Europa (Torino 2016); Politica e negazione. Per una filosofia affermativa (Torino 2018); Pensiero istituente. Tre paradigmi di ontologia politica (Torino 2020); Immunitas. Protezione e negazione della vita (Torino 2002, 2a ed. 2020); Istituzione (Bologna 2021); Immunità comune. Biopolitica all’epoca della pandemia (Torino 2022); Vitam instituere. Genealogia dell’istituzione (Torino 2023).
         

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