Emilio Isgrò. Intelligente ma non troppo

Aforismi 

Nel video Emilio Isgrò parla del suo libro Intelligente ma non troppo. Aforismi, pubblicato da Morcelliana nel 2024, con la prefazione di Martina Treu


Il libro presenta duecento aforismi di Emilio Isgrò, padre della “cancellatura”, una forma d’arte concettuale e di poesia nata nel 1964, che si contraddistingue per l’inconfondibile stile: di visione, di pensiero, di vita. In occasione dei sessant’anni di cancellature, opere originali dell’artista – a partire dalla copertina – trovano in queste pagine il proprio contrappunto letterario e nuova forma attraverso gli aforismi. Sapidi e ironici, essi toccano lo statuto dell’arte e dell’artista nel mondo contemporaneo, il rapporto con le parole e le immagini, con l’invenzione, la cancellatura e la vita, con il pubblico e la società, con l’amore, con Dio, con la verità.

Intelligente ma non troppo ma non troppo significa che non bisogna essere troppo intelligenti per avere quell’intelligenza del cuore che prescinde dal calcolo economico e che è l’intelligenza che gli artisti devono scegliere e perseguire. 

La verità è che la parola e l'immagine (strettamente intrecciate nella pratica dei mass-media) hanno finito per subire una vera e propria mutazione genetica, scambiandosi ruoli e competenze.


È chiaro che anche visivamente si può fare cultura, ma un pensiero puramente visivo è troppo sclerotico, ha poco margine di movimento, non ha la flessibilità e la duttilità della parola. Ci sono casi in cui la parola è usata solo per sedurre e allora diventa come l’immagine. 

Non credo che nell'arte ci sia un regresso o un progresso. È il senso delle cose che conta, è come arrivi alle cose.


L’offerta d’arte come genere di consumo che richiede continuamente innovazione, che spesso è puramente di facciata, forse non è una cosa raccomandabile.  

Un'artista infelice non può che distribuire infelicità al mondo. L'artista deve essere sufficientemente politico, e felice, da poter rischiare senza rimpianti.


L’arte è affine alle religioni, si fa arte per vocazione non per raggiungere obiettivi economici, che è certamente lecito perseguire. Le religioni vedono con occhio più benevolo di un tempo, almeno in occidente, l’arte come liberazione del cuore umano e per questo oggi la stessa Chiesa si batte per la libertà dell’arte più degli stessi laici.  

 

Emilio Isgrò, artista ma anche poeta, drammaturgo e regista, è uno dei nomi dell’arte più conosciuti a livello internazionale. Dopo le prime opere di poesia, in cui ancora si avvertono gli echi della tradizione illustre (Fiere del sud, 1956, e L'anteguerra, 1963, poi riunite con altri versi in L'età della ginnastica, 1966), si dedicò a esperimenti di poesia visiva, caratterizzati da un felice equilibrio tra l'elemento verbale e quello iconico (Volkswagen, 1964), a operazioni di "cancellazione" (Il Cristo cancellatore, 1969; cancellazione del primo volume dell'Enciclopedia Treccani, 1970) e all'allestimento di cicli visivi, in cui è presente una forte componente concettuale (Chopin: partiture per 15 pianoforti, 1979). Un acceso sperimentalismo presiede anche alla sua parallela attività di scrittore in prosa e autore teatrale: L'avventurosa vita di Emilio Isgrò (1975) e Marta de Rogatiis Johnson (1977), diversi testi drammatici, tra cui l'Orestea di Gibellina da Eschilo (Agamènnuni, 1983; I Cuèfuri, 1984; Villa Eumènidi, 1985), il romanzo Polifemo (1989). Nel 2017 l'artista ha pubblicato il testo autobiografico Autocurriculum, cui ha fatto seguito nel 2022 la raccolta di sonetti Sì alla notte. Per l’Istituto della Enciclopedia Italiana ha realizzato le opere Venti voci per la Treccani e dieci virgole per il mondo (2019) e Planisfero (2021). Tra le sue mostre più recenti si segnala Isgrò. Dante, Caravaggio e la Sicilia, allestita a Villa Zito (Palermo) nel 2022; sono dello stesso anno Le farfalle dei Malavoglia, omaggio a Verga nel centenario della morte, e il poster d'autore Farfalle per il progetto Utopia di Treccani Arte, e del 2023 l'opera Non uccidere, realizzata per il 75° anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione italiana. Al percorso artistico e umano di Isgrò nel 2023 Guido Talarico ha dedicato la pellicola Emilio Isgrò. Come cancellare l'inutile.