La filosofia come scienza rigorosa 

Stefano Bancalari. Husserl e la razionalità fenomenologica 

Nel video Stefano Bancalari, intervistato il 3 luglio 2024, parla del metodo fenomenologico e della concezione della filosofia come scienza del filosofo tedesco Edmund Husserl (Prossnitz, od. Prostějov, Moravia, 1859 - Friburgo in Brisgovia 1938),. 

La fenomenologia è un metodo tuttora attuale e fecondo di praticare la filosofia.  

Nel dibattito tra le scienze della natura e le scienze dello spirito, Husserl dimostra che la filosofia può essere una scienza rigorosa, allo stesso modo delle scienze propriamente dette. 


Husserl compie un salto decisivo rispetto al paradigma kantiano, che è il rapporto tra fenomeno e noumeno, ossia tra quello che vediamo e quello che sta al di là di quello che vediamo. Il punto non è andare al di là del fenomeno, ma è scoprire quello che dentro il fenomeno in prima battuta ci sfugge, ciò che è sotto gli occhi e non ci appare, perché per esempio abbiamo dei paradigmi restrittivi, secondo i quali tutto quello che si mostra deve obbedire a certe regole di manifestazione e presentarsi nella forma logica di quello che è un oggetto. La scoperta di Husserl, di un campo di esperienza, che è quello della soggettività trascendentale, che rifiuta questi paradigmi restrittivi, spalanca un territorio del tutto inesplorato nel quale alla manifestazione si aggiunge la dimensione fondamentale della soggettività. 

Sin dai suoi primi inizi la filosofia ha avanzato la pretesa di essere scienza rigorosa e, precisamente, la scienza in grado di soddisfare le più elevate esigenze teoretiche e di rendere possibile, in prospettiva etico-religiosa, una vita regolata da pure norme razionali. 
Edmund Husserl, La filosofia come scienza rigorosa

La filosofia (sagesse) è un affare del tutto personale di colui che filosofa. 
Edmund Husserl, Meditazioni cartesiane, §1

Per Cartesio era un’ovvietà che la scienza universale debba avere la figura di un sistema deduttivo, nel quale l’intera costruzione ordine geometrico debba poggiare su un fondamento assiomatico capace di fondare in modo assoluto la deduzione. 
Edmund Husserl, Meditazioni cartesiane, §2

Quando io, l’io che medita, mi riduco al mio Ego trascendentale assoluto grazie alla epochè fenomenologica, non sono diventato un solus ipse? […] E quindi la fenomenologia, che vorrebbe presentarsi come capace di risolvere i problemi dell’essere oggettivo e come filosofia, dovrebbe essere stigmatizzata come un solipsismo trascendentale?
Edmund Husserl, Meditazioni cartesiane, §42





Stefano Bancalari è professore associato di «Filosofia della religione» presso la Sapienza Università di Roma. È direttore della rivista internazionale «Archivio di filosofia – Archives of Philosophy». La sua ricerca verte prevalentemente sulla fenomenologia contemporanea, con particolare attenzione al modo in cui i suoi snodi problematici fondamentali consentono una rielaborazione di temi classici della filosofia della religione. 
Tra i suoi libri: Intersoggettività e mondo della vita. Husserl e il problema della fenomenologia (Cedam, 2003), Fenomenologia e pornografia (ETS, 2015), Logica dell’epochè. Per un’introduzione alla fenomenologia della religione (ETS, 2015), Fenomenologia della religione. Parole chiave (Morcelliana, 2024).