Giovanni Gentile. Filosofia e pedagogia
Hervé A. Cavallera
Gentile supera la distinzione hegeliana tra logica, filosofia della natura e filosofia dello spirito, affermando che la realtà è una sola ed è il pensiero in atto. Ogni conoscenza avviene nel pensiero e quindi vi è unità tra l’atto conoscente, il pensiero, e il conosciuto, l’oggetto, cioè il soggetto e l’oggetto coincidono nel pensiero pensante, diversamente da quanto sembrava nelle filosofie idealistiche precedenti.
Hervé A. Cavallera
Per Gentile c’è una identificazione di filosofia e pedagogia e quindi il superamento della pedagogia come tecnica, cioè dell’insegnate che arriva in classe con un bagaglio già prefissato al quale gli alunni devono adattarsi, in quanto il metodo è già aprioristicamente definito. Non c’è un sapere che insegni l’arte di insegnare, che si apprende realizzandola. C’è la risoluzione della dualità dell’atto educativo e al tempo stesso ciò implica la sintesi di maestro e scolaro: l’insegnante che insegna diventa tutt’uno con l’allievo che apprende, con una sintesi di autorità, espressa dalla figura dell’insegnate, e di libertà, che dovrebbe essere presente nell’alunno, una sintesi di istruzione ed educazione. Ogni cosa che si insegna non è semplicemente un dato, ma uno stimolo per un processo formativo, ogni materia vale non in quanto erudizione, ma in quanto elemento che fa crescere il soggetto.
Hervé A. Cavallera
L’universale nostro è l’universalizzare, il fare l’universale, o meglio, poiché questo universale è lo stesso pensiero che lo fa, il farsi dell’universale. Parimenti l’individuo è atto, anzi che principio o termine d’atto; e consiste nel farsi individuo o individuarsi: E in conclusione, si può parlare d’universale e di individuo, in quanto si ha la mente al soggetto, all’Io che pensa, e, pensando, si universalizza individuandosi, e s’individua universalizzandosi.
Giovanni Gentile, Teoria generale dello spirito come atto puro, [I ed. 1916], VI ed. riv. Sansoni, Firenze 1959, pp. 104-105
La distinzione [tra filosofia e pedagogia], in verità, regge finché non si veda che lo spirito, oggetto della filosofia, è appunto quella formazione dello spirito, che è oggetto della pedagogia. Quando invece per spirito non s’intende se non appunto lo svolgimento, la formazione, l’educazione, insomma, dello spirito, la filosofia stessa (tutta la filosofia, posto che la realtà sia concepita assolutamente come spirito) diventa pedagogia, e la forma scientifica dei singoli problemi pedagogici diventa filosofia.
Giovanni Gentile, Sommario di pedagogia come scienza filosofica, vol. II, Didattica [I ed. 1914], V ed. riv., Sansoni, Firenze 1955, pp. 11-12
Hervé A. Cavallera, già professore ordinario, ora onorario, di Storia della Pedagogia nell’Università del Salento, ove ha ricoperto le cariche di Direttore di Dipartimento, di Presidente di Corso di laurea, di Senatore accademico. È stato membro della Commissione ministeriale per la riforma della scuola durante il Ministero Moratti; consulente del Consiglio Nazionale delle Ricerche; coordinatore nazionale di alcuni Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) ed è tuttora, per il Ministero dell’Università, valutatore dei Progetti nazionali per la ricerca. È stato componente dei Comitati scientifici della “Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice”, della “Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici”, dell’ “Associazione di Studi Emanuele Severino”, dell’ “Associazione Internazionale di Ricerca Elémire Zolla”; socio del “Centro Italiano per la ricerca storico-educativa” (di cui è stato componente del Direttivo e attualmente socio onorario), del “Centro Interuniversitario di Bioetica e Diritti umani”, di cui è stato direttore, della “Società di Storia Patria per la Puglia”, di cui è vicepresidente, della “Società Italiana di Pedagogia”. Ha curato la pubblicazione delle “Opere complete” del filosofo Giovanni Gentile. Per la sua attività di studioso e per i suoi volumi ha ricevuto i seguenti premi: Stilo d’oro – X Premio Nazionale di Pedagogia (2000); XXXVIII Premio Lunigiana-Cinque Terre, sezione “saggistica” (2003); XXII “Premio Firenze” (2004); Premio “Capri-San Michele” (2007); XVIII Premio Internazionale di Pedagogia (2007), “Premio Internazionale Salvatore Valitutti” (2007). Presidente del Comitato scientifico del “Centro per la filosofia italiana”, è direttore di varie collane editoriali e componente di diversi comitati scientifici di riviste italiane e internazionali. È al momento autore di 83 volumi (33 monografie - tra le più recenti Storia delle dottrine e delle istituzioni educative, 2017, Il progetto di un mondo migliore. Il contributo degli illuministi salentini, 2023, Essere e tempo in Ugo Spirito, 2025 - 35 edizioni critiche; 15 curatele) e di centinaia di scritti scientifici apparsi su riviste italiane e internazionali.