Andrea Zanzotto: un ritratto

Omaggio al grande poeta veneto

Nato a Pieve di Soligo nel 1921, Zanzotto partecipa alla Resistenza nella fila di Giustizia e Libertà, occupandosi del settore stampa e propaganda. A guerra finita emigra in Svizzera e in Francia per un anno, rientrando alla fine del 1947 e ripartendo dalla scuola, dove ha iniziato l'insegnamento poco prima della guerra. Per la sua produzione artistica, cominciata in giovane età, è decisiva la partecipazione, nel 1950, al premio San Babila. La giuria, composta dai più grandi poeti italiani dell'epoca (Ungaretti, Montale, Quasimodo, Sinisgalli e Sereni), gli attribuisce il primo premio per una serie di scritti poetici che saranno pubblicati un anno dopo con il titolo Dietro il paesaggio.

L'esperienza partigiana e l'attaccamento al territorio e al suo passato segnano la sua opera, tornando attraverso i temi sociali, politici e ambientali. "Che cosa si capisce della vita dopo 90 anni?", gli chiede un giornalista nel giorno del suo novantesimo compleanno, lui risponde:

Niente, per dire parole che valgano la pena bisognerebbe almeno averne novecento di anni.


Andrea Zanzotto nasce a Pieve di Soligo nel 1921. Partecipa alla Resistenza nella file di Giustizia e Libertà, occupandosi del settore stampa e propaganda. A guerra finita emigra in Svizzera e in Francia per un anno, rientrando alla fine del 1947 e ripartendo dalla scuola, dove ha iniziato l'insegnamento poco prima della guerra. Per la sua produzione artistica, cominciata in giovane età, è decisiva la partecipazione, nel 1950, al premio San Babila. La giuria, composta dai più grandi poeti italiani dell'epoca (Ungaretti, Montale, Quasimodo, Sinisgalli e Sereni), gli attribuisce il primo premio per una serie di scritti poetici che saranno pubblicati un anno dopo con il titolo Dietro il paesaggio. L'esperienza partigiana e l'attaccamento al suo territorio ed al suo passato ne segnano l'opera, tornando attraverso i temi sociali, politici e ambientali.