Il 10 ottobre 2021 ricorrono cento anni dalla nascita del poeta Andrea Zanzotto, avvenuta a Pieve di Soligo in Veneto nel 1921. Ancora molto giovane alla fine della seconda guerra mondiale Zanzotto partecipa alla Resistenza nella file di Giustizia e Libertà occupandosi del settore stampa e propaganda. A guerra finita emigra in Svizzera e in Francia per poi rientrare in Italia alla fine del 1947 e ripartire dalla scuola, dove aveva iniziato l'insegnamento poco prima della guerra. Per la sua produzione artistica, cominciata in giovane età, è decisiva la partecipazione nel 1950 al premio San Babila: la giuria, composta dai più grandi poeti italiani dell'epoca (Ungaretti, Montale, Quasimodo, Sinisgalli e Sereni), gli attribuisce il primo premio per una serie di scritti poetici che saranno pubblicati un anno dopo con il titolo Dietro il paesaggio.
L'esperienza partigiana e l'attaccamento al suo territorio e al suo passato segnano l'opera di Zanzotto, tornando attraverso i temi sociali, politici e ambientali. La sua voce esprime più in generale e forse soprattutto una sorta di “resistenza alla perdita di senso” dell’uomo e del mondo, una tensione verso un significato che si dà in modo intermittente e solo nel linguaggio poetico, la cui capacità di significazione è comunque sempre messa in discussione. Questo tentativo di afferrare un mondo, una realtà recalcitrante, che sempre sfugge, è sempre accompagnato dalla consapevolezza profonda dell’accidentalità dell’uomo.
Rai Cultura dedica al centenario del grande poeta veneto uno speciale ricco di contenuti filmati e approfondimenti tra cui diversi preziosi frammenti di interviste al poeta, lo storico incontro filmato con Giorgio Albertazzi e un gruppo di studenti nonché la testimonianza della critica letteraria e traduttrice francese Jacqueline Risset sulla particolarità del suo linguaggio poetico e il recente gioco poetico in suo onore inventato da Andrea Cortellessa che ha fatto tappa a Pordenonelegge 2021.
Buona visione.