Fabrizio Bondi: l'ironia in Ariosto

Dal Festival Il senso del ridicolo

Il festival "Il senso del ridicolo", nella sua edizione del 2016 in cui si celebrano i 500 anni dalla prima edizione dell'Orlando Furioso, omaggia l'opera di Ludovico Ariosto a modo suo, ossia concentrandosi sull'ironia che la pervade. Il contenuto ironico dell'Orlando furioso era effettivamente nelle intenzioni del suo autore o è un aspetto dell'opera sottolineato successivamente? In che modo questa materia ironica emerge dal testo e in che modo è stata interpretata dal Romanticismo in poi? Ne abbiamo parlato con Fabrizio Bondi, italianista molto interessato ai rapporti tra letteratura, politica, filosofia e arti visive, attualmente impegnato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Ecco l'intervista per Rai Cultura.

l'ironia è diventata una categoria critica irrinunciabile per parlare di Ariosto

Fabrizio Bondi nasce a Brescia nel 1975. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove attualmente lavora.

Ludovico Ariosto (Reggio nell'Emilia 1474 - Ferrara 1533), poeta e commediografo, è famoso soprattutto per il suo capolavoro l'Orlando furioso, poema cavalleresco assolutamente rivoluzionario per la sua epoca. Dopo aver tentato lo studio della giurisprudenza con scarsi risultati Ariosto ottenne finalmente dal padre di potersi dedicare alla letteratura, e tra il 1945 e il 1500 inizia a comporre poesie. Nel 1500 muore il padre e lo scrittore, in qualità di promogenito, si occupa di dell'eredità e di sorelle e fratelli (in tutto nove), trovandosi così costretto a mettere da parte l'attività letteraria, che riprende nel 1505, anno in cui comincia la stesura dell'Orlando furioso, di cui pubblicherà la prima edizione nel 1516, cui seguiranno una nuove edizione nel 1521 e un'ultima nel 1532.