Giorgio Amitrano: Iro iro

Il Giappone tra pop e sublime

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        Articolato in capitoli che raggruppano i tratti distintivi della cultura giapponese (dalla scrittura alla cerimonia, dalla felicità alla realtà, dalle stagioni al karaoke), il libro di Giorgio Amitrano Iro iro, pubblicato da De Agostini, consente di immergersi in un mondo che gode di molta popolarità ma che pochi conoscono, se non superficialmente. Amitrano, innamorato da sempre del Giappone, racconta i quattro anni passati a studiare calligrafia e la scoperta del caffè giapponese, si sofferma sui classici e su fenomeni editoriali di grande spessore letterario come Murakami Haruki e Yoshimoto Banana, esprime apprezzamento per l’immaginazione pop e i suoi frutti (dai manga al karaoke).

        Il Giappone è uno dei Paesi, se non il Paese al mondo che ha saputo meglio interpretare la contemporaneità. Da un lato risponde sapientemente ai problemi della globalizzazione e della società di massa: ha sviluppato un’intelligenza organizzativa superiore a quella di qualsiasi altro Paese, un funzionamento dei mezzi di trasporto vicino alla perfezione, metropoli pulite come villaggi sulle Alpi svizzere e quasi totalmente prive di fenomeni di microcriminalità, una burocrazia a volte anche ottusa – lo sono tutte – ma in linea di massima efficiente e gentile. Dall’altro ha sviluppato un linguaggio artistico capace di esprimere le angosce e le aspirazioni della vita contemporanea in modo incisivo, comprensibile e comunicabile come oggi non avviene altrove.

        Giorgio Amitrano è nato a Jesi il 31 ottobre 1957. Per quattro anni direttore dell’Istituto di Cultura italiana a Tokyo, e attualmente titolare della cattedra di Lingua e letteratura giapponese all’Università degli studi di Napoli L’Orientale, Amitrano è il traduttore di autori come Yoshimoto Banana, Murakami Haruki, Kawabata Yasunari, Miyazawa Kenji.

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