Federico Ruozzi: Lettera a una professoressa

Il manifesto della Scuola di Barbiana e il '68

Lettera a una professoressa esce nel maggio 1967 per la piccola casa editrice fiorentina LEF scritto da don Lorenzo Milani e dagli alunni della scuola di Barbiana, una canonica del Mugello a pochi chilometri da Firenze. Qui don Milani è arrivato il 7 dicembre del 1954 a trentun anni. Muore  a 44 anni nel giugno del 1967, un mese dopo l’uscita del volume, alla fine di una lunga malattia. Lettera a una professoressa è stato visto come stimolo alla riforma del sistema educativo, ispiratore delle battaglie per la scuola degli anni settanta, ma anche come inizio della fine dell’autorità degli insegnanti e della voglia di studiare dei ragazzi. La scuola di don Milani nasce in contrapposizione ai governi cattolici che per tutto il dopoguerra hanno occupato il ministero della pubblica istruzione; viene subito adottato dal movimento studentesco. Ancora oggi fa discutere e divide. Federico Ruozzi, dell'Università di Modena e Reggio Emilia, ci parla qui delle letture che vennero date di questo libro in quegli anni. Ruozzi è intervenuto al convegno Lettere dal '68 che si è tenuto alla Sapienza il 26 ottobre 2018 in occasione della Giornata nazionale della Letteratura.
 
Federico Ruozzi è nato nel 1981. Ricercatore della Fondazione per le scienze religiose dal 2007, ha studiato all’Università di Modena e Reggio Emilia, dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Umane. Dal 2008 è segretario della rivista «Cristianesimo nella storia» e dal 2010 responsabile delle collane e delle attività editoriali dell’Istituto. È cultore della materia di Storia contemporanea, Didattica della storia e Storia delle relazioni interreligiose nella facoltà di Scienze della formazione (Unimore) e Scienze dell’educazione ed è docente a contratto del corso di Visual History. Collabora con la Piccola officina di videostoria della Fondazione nella ideazione e produzione di videomostre, installazioni, documentari, con la Rai per le ricerche d’archivio e nella cura di documentari storici (Raiuno, Raitre, Raistoria) e con l’Istituto della Enciclopedia Italiana per le ricerche iconografiche.