Lorenzo Milani e gli insegnanti

Pro e contro Lettera a una professoressa

Don Lorenzo Milani, appartenente a una famiglia dell’alta borghesia fiorentina, diventa sacerdote nel 1943, nonostante la disapprovazione della famiglia. Il suo primo incarico talare, raccontato con passione nello scritto Esperienze pastorali (1958), lo vede cappellano della parrocchia di San Donato di Calenzano. Qui Don Milani scopre quella sincera vocazione di educatore che lo porterà a teorizzare e a mettere in pratica un metodo di insegnamento pensato per le classi operaie e più deboli, adatto al loro linguaggio e alle loro esigenze di apprendimento. Nel 1954 viene trasferito nello sperduto paesino di Barbiana, forse proprio a causa delle sue teorie educative rivoluzionarie, giudicate all’epoca inopportune dagli ambienti ecclesiastici. Proprio a Barbiana, però, Don Milani fonderà la sua scuola, ispirata a principi didattici basati sull’idea che ogni individuo ha pari dignità e diritto all’educazione. In un filmato dell'epoca alcuni insegnanti discutono le tesi pedagogiche formulate da Don Milani in Lettera ad una professoressa.

Gianni disgraziato perché non si sa esprimere, lui fortunato che appartiene al mondo grande. Fratello di tutta l'Africa, dell'Asia, dell'America latina. Conoscitore da dentro dei bisogni dei più.
Dalle Lettere di Don Lorenzo Milani