Victor Hugo e il suo tempo

Il commento del professor Gilles Pécout

Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione. L’anima è piena di stelle cadenti”.

Considerato il padre del romanticismo francese, Victor Hugo scrive queste righe nel 1869 per il libro L’uomo che ride. Scrittore, poeta, ma anche rivoluzionario e patriota, Hugo è uno dei più grandi scrittori del XIX secolo e forse il più celebre che la Francia abbia avuto. Analizzato dal professor Gilles Pécout in questo video, Hugo emerge come un personaggio amatissimo dal suo popolo, con le sue scelte di vita, la sua penna e il suo impegno politico è stato, più di chiunque altro, testimone e narratore dell'Europa dell'Ottocento.

La suprema felicità della vita è essere amati per quello che si è, o meglio, di essere amati a dispetto di quello che si è.

Victor Hugo (Besançon, 1802 – Parigi, 1885) è stato poeta, drammaturgo e scrittore. Nel 1827, pubblica Cromwell, nella cui prefazione illustra le sue teorie sul teatro e sulla letteratura, teorie che metterà pienamente in pratica con Hernani, la cui data di pubblicazione, il 1830, segna convenzionalmente l'inizio del Romanticismo in Francia. Nel 1831 esce Notre Dame de Paris, primo grande romanzo, affresco di una Parigi medievale e della sua cattedrale gotica. Nel 1862, pubblica I Miserabili, opera colossale e fra le più lette del suo secolo. 

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