Tullio De Mauro. Perché studiare?

Come trovare la giusta spinta all'apprendimento

In questa intervista del 2016, il linguista Tullio De Mauro parla della competenza linguistica, dell'istruzione e dell'importanza civile e politica di un buon uso linguistico.
In particolare si sofferma sul significato profondo di  "missione civile" - e diremo politica - dell'insegnamento e delle competenze linguistiche. Sia che l'alfabetizzazione (e l'acculturazione) venga intesa come necessità patriottica, sia che venga ricercata seguendo altre motivazioni, riuscire a trovare la giusta spinta allo studio è di capitale importanza per qualsiasi Paese. Una motivazione che deve essere ricercata in sé dallo stesso insegnante.

So di dire una cosa che può suonare sgradita a chi sgobba nella scuola in prima linea e fa l'insegnante, ma vorrei raccomandare per il possibile di prendere questo lavoro per ciò che ha di bello, nel vedere il frutto immediato della crescita intellettuale ed emotiva dei ragazzi con i quali lavoriamo, e per arrivare a questo io credo che bisogna puntare molto sull'emotività, dei nostri alunni ma anzitutto sulla nostra [...], dobbiamo essere pronti noi a rinnovarci, anche emotivamente - Tullio De Mauro

Tullio De Mauro (Torre Annunziata, 1932 – Roma, 2017) si laurea in Lettere classiche a Roma nel 1956, insegna Glottologia, e poi Filosofia del linguaggio; è ordinario di Linguistica generale. All’Università di Roma Sapienza è direttore del Dipartimento di scienze del linguaggio, presidente del Corso di laurea in Filosofia, componente del Comitato interuniversitario del Lazio per la Scuola postlaurea di specializzazione per insegnanti. Insegna nelle università di Napoli, Chieti, Palermo e Salerno. Nel 1966 fonda con altri la Società di linguistica italiana, di cui è anche presidente (1969-73). È consigliere della Regione Lazio (1975-80), membro del Consiglio di amministrazione dell'università di Roma (1981-85), delegato per la didattica del rettore (1986-88) e presidente dell'Istituzione biblioteche e centri culturali di Roma (1996-97). Nel 2001 viene nominato dal Presidente della Repubblica Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. Per l'insieme delle sue attività di ricerca, l'Accademia Nazionale dei Lincei gli attribuisce nel 2006 il premio della Presidenza della Repubblica. Nel 2008 gli viene conferito l'Honorary Doctorate dall'Università di Waseda (Tokyo). Traduce e commenta il Cours de linguistique générale di Ferdinand de Saussure (1967). Cura il DAIC. Dizionario avanzato dell'italiano corrente (1997), il Dizionario della lingua italiana (2000), il Dizionario etimologico (con M. Mancini, 2000) e il Dizionario delle parole straniere nella lingua italiana (con M. Mancini, 2001). Collabora, tra le altre riviste, con Il Mondo (1956-64), L'Espresso (1981-90) e Internazionale.