Laura Forti, L'acrobata

Opporsi a Pinochet

La storia di Pepo, morto in Cile dopo un attentato fallito contro Pinochet, è al centro del racconto che una nonna fa in una lunga lettera a suo nipote: L’acrobata di Laura Forti che, portato in scena da Elio De Capitani, è stato pubblicato da Giuntina. Si parte dalla Russia, poi la famiglia ebrea si sposta in Italia e in fuga dal fascismo arriva in Cile. L’io narrante è una donna che sa adattarsi e resistere ai colpi che le riserva la vita. Ha una figlia con un handicap al cervello, viene lasciata dal marito: non si perde d’animo e, dopo il colpo di stato di Pinochet, fugge con il figlio Pepo in Svizzera. per poi stabilirsi in Svezia. Lei e il figlio sono legatissimi, ma crescendo lui decide di tornare a combattere in quella che sente come la sua patria. Va ad addestrarsi in Bulgaria e poi a Cuba. In Nicaragua trova una compagna e fa un figlio con lei; tornato in Cile, organizza un attentato contro il dittatore e viene ucciso a ventinove anni. La madre ormai anziana decide che è arrivato il momento di offrire al nipote rimasto orfano a quattro anni un ritratto dell’uomo di cui sa troppo poco. 

Non ne puoi più di pacche sulle spalle e di sorrisi comprensivi, non vuoi essere compatito. Sei stufo di briciole rinsecchite di vita trovate nei cassetti, di domande senza risposta, lo capisco. Vuoi qualcuno con cui sfogarti, qualcuno che riconosca l’assenza che hai dentro da quando a quattro anni ti portarono al suo funerale. Qualcuno che ti aiuti a mettere a fuoco l’immagine incerta di tuo padre, magari solo per maledirlo.     

Laura Forti è drammaturga e docente di scrittura teatrale e creative writing. Collabora come giornalista con radio e riviste nazionali e internazionali. Ha tradotto per Einaudi I cannibali e Mein Kampf di George Tabori.