Carla Maria Russo, Una storia privata

La saga dei Morando

Un figlio quarantenne che alla morte del vecchio padre si mette in cerca della verità su di lui: partendo dall’ipotesi che avesse una giovane amante scopre tutt’un’altra storia, che è la storia di come l’uomo si sia arricchito illecitamente e di come abbia tradito gli amici d’infanzia. Una storia privata, La saga dei Morando di Carla Maria Russo, pubblicata da Piemme, è un romanzo ambientato tra il 1932 e il 2008 a Milano e racconta di Emanuele Morando che indaga sul padre Pietro dopo aver incontrato Giulia, che fa il notaio e sta subendo vessazioni dall’impresa di costruzioni della sua famiglia perché non vuole abbandonare la casa di Corso San Gottardo in cui la sua famiglia vive dagli anni venti. Emanuele, che è l’unico della sua stirpe a occuparsi di libri e non di affari, ricostruisce pian piano un puzzle che lo riporta al periodo in cui il padre era un ragazzo sotto il fascismo. Da antifascista convinto insieme ai suoi amici Ettore e Giovanni Ronchi, Pietro diventa un uomo del regime dopo aver subito l’abbandono da parte della madre che si dà alla lotta clandestina. Pietro arriva al punto di spogliare i Ronchi della loro eredità, approfittando del fatto che la famiglia si è dovuta trasferire in Francia, e con le case a loro sottratte costruisce un impero, sposando senza amore Linda, la figlia della donna che ha contribuito ai suoi loschi piani. Un romanzo che si muove tra intreccio storico e intreccio amoroso e delinea un quadro molto vivido dell’Italia di ieri e di oggi, aprendosi a un possibile seguito. 

La verità è pericolosa, può procurare danni devastanti, innescare processi disastrosi, non tanto per i cialtroni come me, che alla fine la sfangano sempre perché sono disposti a scendere a patti con la coscienza e a farsi remunerare la propria ampiezza di vedute, quanto in quelli come te, rigorosi e propensi a pagare un prezzo elevatissimo alla loro integrità. Quelli come te, con la verità devono andarci cauti, bello mio, perché è dinamite. 

Carla Maria Russo è nata a Campobasso ma risiede da molti anni a Milano, dove ha frequentato il liceo classico e si è laureata in Lettere Moderne; ha iniziato l'attività di scrittrice con romanzi per ragazzi approdando alla narrativa per adulti nel 2005, con il romanzo La sposa normanna (Piemme) Sono seguiti Il cavaliere del giglio (2006), L'amante del Doge (2008) e Lola nascerà a diciott'anni (2010), vincitore del premio Fenice-Europa 2010, La regina irriverente (2012), La bastarda degli Sforza (2015), incentrato sulla figura di Caterina Sforza, figlia illegittima di Gian Galeazzo Sforza. Nel 2017, sempre per Piemme, ha pubblicato Le nemiche e nel 2018 L'acquaiola.

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